Nell'induismo il tempio, o Mandir (in sanscrito "casa") e’ il luogo dell’incontro tra il fedele e il Dio a cui esso è dedicato, il luogo in cui sperimentare una visione (Darshan) che è epifania, manifestazione e esperienza diretta del divino. Nel tempio vengono celebrate le feste secondo un calendario rituale e delle cerimonie quotidiane (puja), spesso accompagnate da musica e da canti sacri (bhajan). Caratteristica di un tempio è la presenza di una murti (immagine) che può essere realizzata in legno, metallo, pietra, argilla, sabbia, pietre preziose, e può essere anche raffigurata nei dipinti a olio e nella mente. Queste forme o aspetti a volte sono astratti, ma più spesso si tratta di rappresentazioni antropomorfiche della Divinità, come ad esempio Śiva o Gaṇeśa, Rama o Krishna, Sarasvati o Kali. A causa della turbolenza della mente (vŗitti) che rende impossibile concentrarsi su Dio in quanto Entità senza forma e trascendentale, Dio viene adorato attraverso una forma. La scelta di una forma anziché un’altra (senza tuttavia negare le altre) è individuale e soggettiva, in quanto dipende dall’attrazione provata dalle persone verso questa o quella forma di Dio, nella consapevolezza che qualsiasi forma è solo un temporaneo compromesso avente lo scopo di permettere all’uomo di realizzare la Divinità senza forma. Rispondi
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