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Temporali estivi notturni, manuali di istruzioni per l'uso e bucati stesi sotto la luna piena

Creato il 22 agosto 2013 da Danilo Baccarani @dumbbac
Ci sono momenti in cui avrei bisogno di un bel temporale estivo, impetuoso, rinfrescante, possibilmente notturno.Uno di quelli che ti rimbocchi il lenzuolo, un lenzuolo leggero di fine estate, mentre i lampi illuminano a giorno la stanza, il rumore della pioggia batte sulle tegole del tetto e i tuoni rompono lo scroscio dell'acqua nel silenzio della notte.L'aria che si rinfresca subito.
Magari basterebbe anche solo un piccolo rovescio che cambiasse d'un tratto, cieli e prospettive e che insieme ad una ventata di novità portasse nuove sfide da accettare e da affrontare senza paura.
Forse per affrontare la vita servirebbe un manuale di istruzioni per l'uso.Dato che vieni al mondo senza averlo chiesto, non sarebbe tanto male se qualcuno ti spiegasse come cazzo starci al meglio senza farti troppe seghe mentali.
Magari il segreto è piccolo piccolo.Magari basta una birra. Come un elisir rigenerante.Magari basta una chiacchierata con un amico. Come un lungo flusso di coscienza.Magari basta guardare la luna piena, lo sguardo all'insù, manco fossi steso all'aria come un bucato odoroso.Magari basta leggere un bel libro. Magari basta guardare un film, fare l'amore, ascoltare una canzone.Magari basta solo fermarsi e riflettere.
Così, dal diciotto agosto duemilaedodici, ventiquattrore dopo la nascita di Francesco, mi fermo a riflettere.È un gioco che ripeto ogni mattina da un anno a questa parte entrando in auto.Accendo la radio sulla mia stazione preferita. Non la accendo a caso perchè è troppo rischioso: in fondo sono uno sporco e vigliacco, conservatore musicale. Accendo e ascolto la prima canzone che passa.Ascolto musica e parole.Le regole sono chiare. Non si parte fino alla fine del pezzo.A dire il vero non si accende il motore fino alla fine della canzone.Certe volte ascoltando, mi lancio in una ipotetica e alquanto bizzarra interpretazione del futuro prossimo: provo a immaginare se la mia giornata sarà bella o brutta.Scommetto sul mio stato d'animo.Poi il pezzo finisce e il gioco pure.Metto in moto e parto.Elaboro i pensieri, snocciolo qualche ricordo, pianifico le incombenze lavorative, attendo gli appuntamenti in maniera ansiosa, organizzo mentalmente le cose da fare durante la giornata, bramo il mio secondo caffè.
Fermarsi e riflettere.Non è così semplice, credetemi.Ma è un gran bel gioco che mi permetto di consigliare.Magari è questa la regola d'oro: fermarsi e riflettere.Magari è la vita ad essere un gioco e il manuale con le fottutissime istruzioni per l'uso, ci tocca scriverlo giornalmente.Ma giocare è piacevole e la riflessione finale è che - la mia vita è bella perché sono molto amato e sono un uomo fortunato.*  
Tutto il resto è secondario, accessorio.Temporali estivi notturni, manuali di istruzioni per l'uso e bucati stesi sotto la luna piena, compresi.
*Nanni Moretti, La messa è finita (1985)

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