Fare sport fa bene, ma anche un’attività fisica apparentemente blanda e innocua può nascondere delle dolorose insidie. L’infiammazione al tendine d’Achille, per esempio, è il cruccio dei podisti.
Il tendine d’Achille collega due muscoli del polpaccio al tallone, per questo è una parte molto vulnerabile in chi pratica sport come la corsa o la passeggiata a ritmo sostenuto.
Come si cura la tendinite d’Achille?
Nonostante la difficoltà di movimento e le fitte di dolore anche intense, la tendinite d’Achille è un disturbo che si può curare con interventi di auto-medicazione.
La prima cosa da fare è fermarsi e mettere del ghiaccio sulla zona dolorante. Quando il tendine achilleo si infiamma bisogna bloccare qualsiasi movimento, altrimenti si rischia di provocare la rottura del tendine che, com’è facile intuire, richiede tempi di ripresa più lunghi.
Dopo aver tenuto il ghiaccio per circa 10 minuti, è necessario sollevare il piede da terra per evitare che il peso del corpo peggiori l’infiammazione e, dunque, il dolore. Nel frattempo, è consigliato massaggiare il polpaccio con delicatezza e solo nelle zone vicine al dolore. Nella zona colpita dall’infiammazione, sul tendine d’Achille si forma un nodulo di tessuto cicatriziale che, con il passare dei giorni e dei massaggi, si scioglie fino a scomparire.
A volte l’infiammazione è così acuta che bisogna ricorrere agli antidolorifici per avere un po’ di sollievo.
Se l’auto-medicazione non risolve la tendinite d’Achille, occorre rivolgersi a un fisioterapista che consiglia gli esercizi mirati alla soluzione del problema.
Oltre a curarla, la tendinite d’Achille si può prevenire. Come? Con un corretto stretching prima dell’attività fisica, l’intensificazione graduale dell’allenamento, l’uso di scarpe comode e il rispetto dei momenti di riposo durante la corsa o la passeggiata.
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