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TENNIS - A Pechino, super Pennetta schianta la n.1 Wozniacki!

Creato il 07 ottobre 2011 da Andreakur
Non vanno mai a braccetto, la Schiavone e la Pennetta, così succede spesso che nei tornei una salga e l’altra scenda, a testimoniarne un rendimento non assai costante, piuttosto a corrente alternata. Francesca Schiavone sta scivolando fuori dalla zona Masters; negli ultimi 8 tornei la tennista milanese ha collezionato 4 primi turni, 2 secondi turni, il 4° turno agli Us Open e la semifinale a New Haven, che l’hanno fatta scendere dal numero 5 della classifica mondiale al numero 9, con la Bartoli alle calcagna e una top-ten da difendere a denti stretti. Flavia Pennetta, attuale numero 26, è stata scavalcata dalla Vinci collezionando 7 primi turni da inizio anno ma anche una semifinale a Doha e soprattutto i quarti di finale agli Us Open battendo la Sharapova. E invece eccola tornare tra le prime venti grazie ai “China Open”; la brindisina si è ripetuta su livelli celestiali eliminando addirittura la numero 1 del mondo, la danese Wozniacki, con un match (punteggio 3/6 6/0 7/6) tipico dei suoi, nei quali ci mette una vita prima di chiudere l’incontro. E’ infatti accaduto che nel terzo e decisivo set, la Pennetta conduceva 4-1 e 5-3 e servizio con l’avversaria praticamente al tappeto. A cui però l’azzurra ha dato i sali per riprendersi e rientrare in gioco sul 5 pari. Ha perso anche la battuta la Pennetta così la Wozniacki è andata a servire per il match. Ma la molla è scattata a due punti dalla sconfitta: la Pennetta ha tirato fuori cuore e grinta, ed è riuscita a spezzare la maledizione che l’aveva vista sempre soccombere con la numero 1 del mondo. Ora in semifinale la pugliese troverà dall'altra parte la polacca Radwanska, numero 11,una delle più in forma nel circuito femminile, che ha superato la bella serba Ivanovic causa un infortunio sul punteggio di 63 3-2 in favore della sua avversaria. Nel bilancio dei precedenti con la Pennetta, la 22enne di Cracovia è avanti per 2-1, avendo vinto a Biella nel 2007 e Dubai nel 2010, mentre la brindisina si è imposta in Tasmania ad Hobart nel 2008. Sognare non costa nulla ma sarà forse ancora più dura.

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