Anche lui l’ha capito d’aver commesso un grave errore, tanto che poi ha inserito la Vinci. Ma era troppo tardi. La sconfitta secca delle azzurre è da dividersi tra il valore delle ragazze ceche, la Kvitova e la Safarova, la prima top-ten la seconda top-thirdy, entrambe mancine e fortissime sul veloce, e la cocciutaggine di capitan Barazzutti che schiera sempre chi è più in alto in classifica senza rendersi conto che la Davis è un mondo a parte, dove il ranking conta poco. E su quel carpet indoor la Errani si è prevedibilmente smarrita, vuoi perché è in un cattivo momento di forma, vuoi perché lei è una terraiola, una che mangia polvere e tennis e non ha il timing giusto per i campi veloci. Inutile nascondersi dietro un dito: Barazzutti ha toppato. E alla grande. Così addio finale. Ma non è l’unico sbaglio del nostro cittì, uomo ovunque del nostro tennis, nel senso di capitano non giocatore di Coppa Davis e di Fed Cup, cosa unica al mondo. Perché non lasciare una delle due poltrone? Sarebbe più saggio. In Federazione non hanno il coraggio di prendere l'iniziativa.