Addio alla Schiavone. Subito, così, al primo turno, di sera, di fronte (per fortuna) a pochi intimi ma con la impietosa diretta tivvù che ne ha messo in evidenza la fragilità tennistica, incapace di arginare una volenterosa russa mancina come la Makarova. A dire il vero, quest'anno la milanese ha vinto pochi match e sta rapidamente scivolando in classifica, dalle top ten sino alla quattordicesima piazza. Pare quindi in picchiata la Schiavone, svuotata e senza stimoli, non all'altezza delle migliori, quasi fosse sul viale del tramonto. Non dal punto di vista fisico, perchè salta ancora come un grillo che è una bellezza, ma dal punto di vista mentale. Come a dire "ho già dato...". Chissà che l'aria di Parigi non la rivitalizzi. La speranza è l'ultima a morire ma, visto il brutto cammino sinora intrapreso, essere ottimisti è come dire che lo spread scenderà sotto i 200.