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TENNIS - Roland Garros, qualificazioni: Il ritorno di Starace.

Creato il 24 maggio 2014 da Andreakur
Qualificato è bello. Specie se ci sono italiani di mezzo. Era da tempo che tre azzurri non passavano le forche caudine del tabellone secondario di uno Slam per entrare in quello principale, e questa volta Parigi val bene una messa. Innanzitutto il ritorno di Potito Starace da Cervinara, dieci anni dopo l’exploit su quella stessa terra francese del Roland Garros (e noi c’eravamo…) che lo consacrò al tennis internazionale, lui che era entrato sempre dalle qualificazioni e come numero 202 del mondo. Allora aveva 22 primavere, battè Grosjean, allora top-ten, in casa sua, ammutolendo un pubblico, quello transalpino, che a volte è più fastidioso di un isolato lancio di rosetta con mortadella. Negli ultimi tempi l’ex davisman azzurro ha avuto diverse vicissitudini fisiche tanto che non partecipava ad un torneo del Grande Slam da due anni (Wimbledon 2012) ed anche lui aveva allungato la lista dei fidanzati (o presunti tali) di Flavia Pennetta. Il tennista campano si è però preso la rivincita sul mancino canadese Dancevic, numero 14 del mini-tabellone, che lo scorso gennaio aveva infranto il sogno australiano di Starace di entrare in tabellone agli Australian Open. E’ passato anche Simone Bolelli, davis-man ancora alla ricerca della sua dimensione da singolarista e di una classifica che gli consenta di giocare tornei più importanti. Facile il suo successo sull’aussie Groth e indicativa la statistica che lo vede mai perdere il servizio nelle ultime due partite. Dulcis in fundo, ecco spuntare la sagoma di Andrea Arnaboldi, canturino di 26 anni alla sua prima qualificazione in carriera al tabellone principale di uno Slam.

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