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Tennis: Sarita e la cavalcata parigina al Roland Garros

Creato il 24 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Il tennis italiano ha trovato la sua nuova regina, la giocatrice che indicherà la via del successo da qui in avanti. Ovviamente si parla di Sara Errani, che in questo 2012 è stata una delle più grandi protagoniste dello sport azzurro. Sarita ha ottenuto risultati stupefacenti sia in singolare che in doppio con l’amica Roberta Vinci (nei prossimi giorni ampio reportage dedicato alla coppia più forte del mondo), ma niente equivale a ciò che la bolognese è riuscita a fare al Roland Garros. Una cavalcata vincente sulla terra rossa parigina, quasi perfetta se non ci fosse stato l’ostacolo insormontabile di Maria Sharapova. Nonostante non sia arrivata la vittoria, resta negli occhi di tutti gli appassionati e negli annali sportivi un’impresa riuscita solamente prima a Francesca Schiavone. Una conferma della bontà del tennis italiano al femminile, che nelle ultime tre stagioni ha sempre avuto almeno una finalista a Parigi.

Torniamo proprio a quelle due settimane di fine Maggio e inizio Giugno: Sara elimina nell’ordine Casey Dellacqua, Melanie Oudin e Ana Ivanovic e si apre così le porte degli ottavi di finale. Molto bella ed importante la vittoria con la serba, ex n°1 del mondo, che era passata in vantaggio di un set, prima di subire la rimonta dell’azzurra, che stacca così per la prima volta in carriera il pass per entrare tra le migliori sedici. La seconda settimana di gioco si apre con la sfida alla russa Svetlana Kuznetsova e la bolognese non si fa intimorire vincendo in due set, cosa che replica anche nei quarti con la tedesca Angelique Kerber. Si tratta di un risultato storico per Sarita, che per la prima volta in carriera sconfigge una Top Ten, regalandosi il biglietto per la semifinale, dove ad attenderla c’è l’australiana Samantha Stosur, giustiziata due anni prima dalla Schiavone in finale. Un match davvero entusiasmante e nel quale la Errani tira fuori il meglio del suo tennis con accelerazioni, variazioni, palle corte, volee: un repertorio unico per il tennis femminile e che fa innamorare il pubblico parigino che comincia anche a sostenerla.
Il 9 Giugno è la data della finale e forse è il momento più alto della carriera di Sara, che alla fine verrà sconfitta, ma che esce dal campo a testa alta e con la consapevolezza di aver mostrato al mondo che non sempre vince chi è più forte e muscoloso, ma chi sa dare del tu alla racchetta, chi sa compiere un gesto leggero ed armonioso con questo strumento, chi sa fare tutto e anche di più di quello che il fisico permetterebbe.

Sara da quel giorno ha capito di essere diventata una grande campionessa e da quel momento non si è più fermata, confermandosi anche in doppio. Un giorno ne siamo certi Sarita scriverà il suo nome nell’albo d’oro di un torneo del Grande Slam, mettendo, così, una firma nell’olimpo dello sport nazionale e mondiale.

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foto tratta da wakeupnews.eu

OA | Andrea Ziglio

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