Federer e Murray, fino alla stagione estiva non avevano dato prove di forza, ma è proprio nel torneo più evocativo di tutti (Wimbledon) che i due danno vita ad una finale stellare sia per il contenuto tennistico che per quello emotivo: a trionfare è lo svizzero e durante la premiazione nessuno dei due riesce a trattenere le lacrime. Un mese dopo, durante le Olimpiadi londinesi si assiste al remake della finale: i giocatori sono gli stessi, il campo anche, ma il risultato è opposto: a trionfare, stavolta, è infatti Murray. Sull’onda del successo, lo scozzese riesce a vincere anche lo US Open, dimostrandosi finalmente un vero giocatore anche dal punto di vista della tenuta mentale, più maturo rispetto al passato, riuscendo così a sfatare il tabù di vincere uno Slam che tanto lo perseguitava da orami parecchi anni.
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Quella appena conclusa è stata un’ottima annata per i colori azzurri. In campo femminile un grande applauso va a Sara Errani, che è riuscita a farsi largo tra le giganti del circuito internazionale chiudendo l’anno alla settima posizione nella classifica del singolare, e riuscendo nell’impresa di issarsi alla prima posizione in doppio insieme all’amica Roberta Vinci. Andreas Seppi, è stato il miglior italiano, concludendo l’anno con il suo best ranking (n°23), e facendo sognare gli italiani con ottimi risultati al Foro Italico e al Roland Garros. Le premesse per un’altra annata stellare ci sono tutte, non ci resta che godercela sperando in qualche nome nuovo e perché non sognare che sia un italiano?
Alessandro Bonazza