«A Rai2 era stato chiesto di cambiare volto e di attualizzare i linguaggi - ha spiegato lanciando la stagione di Rai2 al Prix Italia di Torino -. Così abbiamo cercato di rivolgerci alla fascia di popolazione più attiva». «E posso dire che ci siamo riusciti», ha aggiunto citando i 46 anni di età media di Pechino Express, i 43 di Made in Sud, i 46 di The Voice.
«Per arrivare a modernizzare la rete abbiamo dovuto fare dei passaggi importanti, come quello della multimedialità - ha proseguito -. È un passaggio complicato ma essenziale. Stiamo cercando di realizzare un'interazione tra prodotto tv e altri media che va oltre il semplice uso dei social network». «I risultati credo ci stiano dando ragione - ha detto ancora -. L'anno scorso abbiamo ottenuto il 7,5% di share medio, con un meno 0,1% rispetto all'anno precedente, ma è una delle prestazioni migliori tra le generaliste. Quest'anno a inizio stagione siamo al 7,9% di share, con un target molto giovane».
Sono partiti o sono alle porte otto nuovi programmi: SuperMax Tv con Max Giusti, spin-off del programma radiofonico; Il grande pasticcere, una gara tra giovani professionisti dei dolci guidata da Caterina Balivo; Party People Ibiza, dedicato al popolo della notte; Quanto manca?, per analizzare la settimana con sei ospiti in modo divertente; Senza peccato, con Milo Infante a raccontare l'adolescenza; Fattore A.L.F.A, factual presentato al Prix Italia; I signori del vino, un viaggio delle cantine d'Italia e Big Bang, con sette esperti che discuteranno di un tema sociale e daranno il loro verdetto.
«Quest'ultimo è un tentativo di dare nuova linfa al talk show, un genere non riesce a rinnovarsi», ha detto Teodoli, citando le parole di Santoro sulla crisi dei programmi di approfondimento. «Santoro ha detto cose di cui si sta parlando da tempo - ha sottolineato -. L'informazione ha bisogno di rifondarsi ed è chiaro a tutti che il nostro lavoro è quello di cercare strade nuove». Stasera partirà Servizio Pubblico su La7 e andrà in scena la sfida con Virus, l'anno scorso in onda il venerdì.
«Nicola Porro ha iniziato l'anno scorso - ha aggiunto -. Non è facile, ma il suo milione di ascoltatori se lo porta a casa. Non mi pare che altri talk facciano molto meglio. Certo, Santoro è un mostro sacro dell'informazione e spero che Porro confermi i suoi risultati. Stiamo rinnovando il programma, cercando di renderlo più multimediale, speriamo con questo di allargare un pò il pubblico. L'età media di chi segue l'informazione in tv è 61 anni, forse il problema è anche quello».