TEPPISTI IN PARLAMENTO #m5stelle #bankitalia #italicum

Creato il 30 gennaio 2014 da Albertomax @albertomassazza

Un vero peccato che i due Guru del M5S abbiano ordinato, senza consultazioni on-line, questa campagna di teppismo parlamentare, cercando di sfruttare l’antipatia diffusa e spesso giustificata nei confronti delle banche per ottenere visibilità e ricompattare i milioni di peones della rivoluzione che vivono in Italia. Il decreto Imu-Bankitalia, opinabile quanto si vuole, non regala un bel nulla alle banche: i 7,5 miliardi di cui si favoleggia, utilizzati per la ricapitalizzazione, verranno attinti dalle riserve della Banca d’Italia e la ricollocazione del capitale dovrebbe fruttare allo Stato un gettito fiscale di circa 1,5 miliardi, grosso modo la copertura dell’abolizione della rata dell’Imu allegata nel decreto. I vantaggi per le banche e le assicurazioni azioniste derivano dalla necessità di vendere la quota eccedente il 3% del capitale ad un prezzo notevolmente aumentato, ma in una situazione di mercato, non di intervento pubblico. Ad oggi, IntesaSanPaolo possiede il 30%, Unicredit il 20 e Generali il 6. La frammentazione dell’azionariato, se da una parte espone maggiormente a rischi speculativi, dall’altra dovrebbe garantire una maggiore autonomia della banca centrale. Operazione, dunque, opinabilissima, specie da chi vorrebbe una banca centrale completamente pubblica, ma le rimostranze dei pentastellati non hanno minimamente colto nel merito della questione, oltre ad essersi manifestate in modi irrispettosi non solo delle Istituzioni repubblicane, ma degli stessi basamenti dello stato di diritto.

Un vero peccato, dicevo, che questa escalation di intemperanze grilline si verifichi proprio quando sta iniziando il dibattito in aula sulla proposta di riforma abortita dall’asse Renzi-Berlusconi; un dibattito che, ancor prima di iniziare, ha già fatto prendere alla bozza una fisionomia più decente, rispetto al pastrocchio venuto fuori dall’incontro del Nazareno. I grillini non avrebbero potuto desiderare un terreno migliore per mostrare la loro capacità di incidere su un tema tanto sensibile per la cittadinanza; i numeri erano (e sono) dalla loro parte. Una bozza di legge, tra l’altro, che non penalizza affatto il Movimento, offrendogli un’opportunità di vittoria, con la possibilità del ballottaggio. Ma hanno deciso di puntare sull’oltranzismo più becero, lasciando agli altri la possibilità di decidere. Così, anziché impegnarsi per migliorare il testo in aula, si dedicano alla guerriglia parlamentare e si accingono a cavalcare un impeachment al Presidente della Repubblica privo di motivazioni oggettive, ma basato sulle chiacchiere da bar.



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