Teresa si domanda se non sia il suo parlare troppo chiaro a far sì che in breve, passino di mano.
Ma forse son tutti così gli uomini d’oggi, ti chiedon l’amicizia, ti fanno complimenti, scrivono e mail infinite e duemila commenti, lo fanno per un massimo di tre settimane, poi capiscono di che musica si tratta e lasciano stare.
Ma per forza che è così se non sentono il mio odore, se non sanno com’è il mio sguardo e non conoscono il mio ardore e poi sì, non sono una che va per il sottile, quando si tratta di un bluff, non c’è mai troppo da capire e poi on line, si sa, si prendono un mucchio di grosse fregature.
Me lo ricordo il tizio che sembrava amarmi alla follia, e poi diede forfait al primo invito in pizzeria.
Il cretino mi chiamò poco prima che uscissi da casa, e con un fare da grand’uomo inventò una scusa, «sai com’è non prendertela a male, uno come me ha sempre un gran da fare».
«Ma io non me la prendo, sei tu che mi hai cercata, certo che a saperlo un’ora prima mi sarei riorganizzata».
Una volta ho letto su un giornale che il problema del maschio d’oggi sarebbe proprio che non ha più da cacciare, che come un bimbo davanti a una vetrina di offerte, si sente in imbarazzo e preferisce evitare.
Terry ne ha una bella collezione, intellettuali cinquantenni e giovanotti, politici e giornalisti, impiegati o qualunquisti, uomini che paiono affidabili ma che di persona si presentan tristi e fragili. Per Terry è diventata proprio una mania, metter le loro icone tutte in fila sulla scrivania.
Si diverte a farne il tiro al bersaglio: prendere la loro faccia e centrarla di freccette, è il solo modo di vendicarsi che la diverte.
Non puoi chiamare all’ultimo momento, lasciar che passi sola il fine settimana e solo perché il tuo Edipo non risolto, trema davanti a una sottana, certo fin che sono lì rinchiusa nel tuo computer, hai un bel da fare a scioglierti in complimenti e a inviare canzoni dai titoli significanti, poi, alla resa dei conti ti prende la paura, e ti domandi con terrore se sarà storia che dura.
Sai che palle vedersi tutti i giorni, sai che ansia dover ricominciare?
Meglio una storia on line che non sai mai come va a finire, meglio star lì ogni giorno a rimandare. A fare cyber sesso ci si può solo guadagnare, niente sforzi inutili e ansia da prestazione, che poi gira e rigira, non c’è poi tanto da sapere, il piatto è sempre quello e il contorno pure, ed è inutile girarci attorno, perché ciò che conta veramente è solo l’immaginazione, è giusto il pensiero che ci fa tremare: chattiamo di grandi cose fino all’alba e poi si va a dormire.