mi son venute in testa strane voglie,
e guardando Marchionne in televisione,
mi son chiesta se trova il tempo per fare l’amore
o se si domanda anche in quell’istante
se quel rapporto sarà o no conveniente.
Se anche in quel un momento così delicato,
ha l’espressione da amministratore delegato
oppure tutto a un tratto si fa timido e imbranato.
Tra uno strato di crema e uno di cioccolato
l’ho immaginato fragile e delicato,
chiamare per un consiglio il suo fedele avvocato.
Mi domando in cosa trova piacere
se in fin dei conti tutto può ottenere,
e poiché si desidera ciò che avere non possiamo,
chissà cosa cerca lui che ha tutto a portata di mano.
Quanto può sentirsi solo un uomo così importante,
che sa di poter ottenere tutto al prezzo di niente.
Come per i giardinieri che nella sua villa in Svizzera
pagava un terzo del minimo stipendio,
dicendo poi di non saper nulla di tale scempio.
Che poi un uomo come lui che nasce normale,
saprà di certo, o forse per sentito dire, cos’è la fame,
e davanti a uno specchio dovrà pur passare.
Ma sì, lo diciamo tutti che è un manager geniale,
e a cavallo del grande oceano sta sopra tutti a comandare,
e poi lavora così tanto e di buona lena,
che nemmeno farsi la barba per lui vale la pena,
e chissà se almeno sotto la doccia la fa una puntata,
o se dovremo dir grazie a lui anche per l’acqua risparmiata.
Povero Sergio tra conference call e aerei
deve proprio reprimer tutti i suoi più bassi desideri.
Io non so proprio come si fa a campare con tanti quattrini,
così tanti da sfamare un mare di bambini,
ma si sa che il soldo oggi è di chi se lo guadagna
e poco importa ciò che un tale morto in croce insegna.
Lui lavora sodo, non “lavoricchia”-e basta- come l’italiano medio,
è un manager mondiale e si rifarà durante la pensione,
del tempo perso a star dietro alla fusione,
alla crescita, al volume, alle vendite e all’inflazione.
E poi io non devo pensare alla solitudine di un capo d’impresa,
visto che devo trovare venti euro per fare la spesa.