Teresa e le notizie del giorno.

Da Bibolotty
«Cosa ci serve il giornale stamattina?» domando a Teresa che non ha una bella cera.
«Dopo le dichiarazioni di CONFINDUSTRIA e le lettere di Della Valle, ci si aspetterebbe qualcosa di più che storie di mignottelle».
«Lo so Teresa ma è normale, domani inizierà il processo per la storia di Ruby minorenne, e visti i tempi brevi e le testimonianze, il Premier dovrà giustificare le orge nelle sue stanze».
«Sono anni che si parla di scandali e minorenni e poi lo sai l’udienza potrebbe essere bloccata e qui si parlerebbe ancora di “patata”. Oggi comunque, e dappertutto, si parla solo di Katarina e degli anelli».
«Di che anelli parli?»
«Di quello che lui le avrebbe regalato in quanto fidanzato. Dice che la storia è ormai ufficiale e che sarà lei la nuova first lady nazionale».
«Non pensavo si arrivasse così in basso, che per mandarlo via facesse tanto chiasso. Adesso arrivano anche dal Montenegro e in tre sorelle per fargliene vedere delle belle».
«Il drago non è mai sazio, diceva la sua ex moglie, stanca di sorvolare sulle sue voglie. Però ci sono anche le modelle che saltan fuori dalle torte ma che poi, capita quale sia la vera via, si mettono in preghiera e così sia».
«Pubblicità anche quella, ormai per farsi un nome, ci si rivolge pure al signore!».
«Io penso che LUI non cadrà mai, ogni volta si contano le ore ma non ci finisce mai in prigione. Un testimone all’ultimo momento, il legittimo impedimento, un cambio di procure e tante di quelle lordure che alla fine lui è sempre lì, e il nostro buon nome va sempre più giù».
«Ma tu Teresa ci pensi mai al dopo? Pensi mai che riponiamo tanta speranza in un cambiamento ma che caduto questo governo, non avremo certo di meglio?».

«Se li metto tutti insieme non ne faccio uno solo che andrei volentieri a votare.
Del piddì ne ho le scatole piene, entrano in aula solo quando gli conviene, il giustizialismo di Tonino non è che un mucchio di parole, visto che a palazzo si porta pure la prole, Casini mai contemplato che sia ultra cattolico è acclarato, i radicali poi non li capisco... forse rimane sinistra e libertà ma sempre consorziati a qualcuno se dovrà sta. Vedo un futuro ancora molto duro, gli aghi della bilancia e i piccoli ricatti, le solite beghe di palazzo di cui a noi non fotte un... »
«... fermati Teresa non andare oltre, non vedo un bel futuro neanche io, non so perché ma non riusciamo a ribellarci, restiamo a guardare e continuiamo a scandalizzarci, qui sarebbe da andare oltre i partiti, scendere giù in Piazza e lottare tutti uniti».
«Credo che tu sia proprio una che sogna. Lo sai che l’abitudine a fare il proprio bene a discapito degli altri si elimina con la cultura e con un’etica profonda e non è roba che si compra né che s’insegna. Io non ci credo più alla rivoluzione, c’è chi si venderebbe madre e figli, per un facile successo e una vita d’imbrogli».
«È vero Teresa ma ci rimane questa bella giornata».
«Una bella passeggiata proletaria?».
«Sì, andiamo a prendere un po’ d’aria, domani sarà dura, si parlerà solo di lui e della sua lordura».

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