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Teresa Mattei: partigiana, femminista e “ragazzina di Montecitorio”

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

 Una donna ribelle e anticonformista che è rimasta sempre coerente con gli ideali di libertà e di democrazia. Nel lungo corso della sua esistenza si è dedicata con infaticabile impegno nell’affermare i diritti delle donne nella società e quelli dell’infanzia, in attuazione dei principi di quell’articolo 3 della Costituzione alla cui redazione aveva efficacemente contribuito (Giorgio Napolitano)

Nasce a Genova il 1° febbraio del 1921.

Teresa Mattei fu una donna libera e coraggiosa, nel ’42 a soli 21 anni si iscrisse al Partito Comunista perché fortemente attaccata agli ideali di antifascismo e libertà, si laureò in filosofia due anni dopo.

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Nello stesso anno un grande dolore colpì Teresa, suo fratello docente al Politecnico di Milano, antifascista iscritto come lei al Partito Comunista e appartenente ai GAP di Roma, si tolse la vita nella cella di Via Tasso, a Roma, per non cedere alle torture inflittegli e non rischiare, quindi, di rivelare i nomi dei compagni.

Questa tragedia e gli deali antifascisti spinsero Teresa a combattere in prima persona per la libertà del paese che in quel periodo era piegato nella morsa del regime fascista e della guerra che vide l’Italia alleata ai nazisti .

Combattè nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù (con la qualifica di Comandante di Compagnia), il suo nome di battaglia fu “Chicchi”.

Durante la  Resistenza conobbe Bruno Sanguinetti – l’uomo che poi sposerà-  di origine ebraica, figlio di un magnate dell’industria alimentare, con il quale organizzò l’attentato a Giovanni Gentile (figura di spicco del fascismo italiano), vicenda che poi raccontò in un’intervista al Corriere della Sera.

Fu seviziata dalle Ss, le gesta del suo gruppo partigiano sono state raccontate al cinema da Roberto Rossellini in un episodio di “Paisà”. E’ stata candidata per il Pci all’Assemblea Costituente, nella quale aveva il ruolo di segretaria dell’ufficio di presidenza.

Nel 1946 si presentò alle elezioni per l’Assemblea Costituente, candidata nel PCI, nel collegio di Firenze, venne eletta e fu la più giovane deputata al Parlamento tanto che venne soprannominata “la ragazzina di Montecitorio” .

Nello stesso anno si sposò con Bruno Sanguinetti morto però solo qualche anno dopo, nel 1950.  Teresa contrasse un nuovo matrimonio ed ebbe quattro figli, nonostante ciò proseguì le sue lotte; fu sempre in prima fila a battersi   per i diritti delle donne (è stata infatti anche dirigente nazionale dell’Udi -Unione Donne Italiane) per l’uguaglianza dei cittadini, ha lavorato alla stesura dell’articolo 3, cardine della Costituzione.

Proprio per i suoi ideali femministi e di parità ideò la mimosa come simbolo della festa delle donne: “Scegliamo un fiore povero, facile da trovare nelle campagne“  così suggerì ai dirigenti del Partito.

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Si è spenta ieri 12 febbraio 2013, con lei se ne va l’ultima donna della Costituente.

Fonti: qui qui qui


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