La Corte d’Appello ribalta la sentenza di primo grado: l’impresa che realizzò i lavori dovrà restituire la somma di 5,5 milioni di euro. L’inizio della vicenda giudiziaria risale al 2004
La vicenda giudiziaria, legata a presunti compensi vantati dall’impresa (la Uniplant S.r.l., poi diventata Società Costruzioni S.r.l.), era cominciata nel 2004. La questione era stata affidata ad un arbitrato e aveva portato, nel novembre 2005, ad un discusso lodo, sfavorevole per l’Autorità portuale, e poi ad una sentenza del Tribunale di Bari, nel febbraio 2006, che imponeva all’Autorità portuale alla ditta la somma di oltre 5,5 milioni di euro, incassata dalla SO.CO. qualche giorno dopo.
Nel frattempo, l’Autorità portuale ha impugnato sia il lodo arbitrale, attualmente all’esame della Corte di cassazione, sia l’azione esecutiva della ditta che aveva portato alla sentenza del tribunale. Sentenza che, appunto, è stata ribaltata in appello.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente Francesco Mariani, il quale ha fatto sapere che l’Autorità portuale sta già studiando le azioni da intraprendere per il recupero delle somme, attività resa particolarmente complessa dal fallimento dell’impresa appaltatrice, avvenuto nell’agosto 2010. Mariani si è comunque detto soddisfatto per “una decisione che, sia pure a distanza di tempo, ristabilisce il diritto e l’equità in una vicenda relativa ad un importante investimento pubblico finalizzato al potenziamento dei traffici portuali, che unitamente ad altre iniziative strategiche attuate negli ultimi anni, hanno portato lo scalo di Bari ai vertici del traffico passeggeri e crocieristico nel Mediterraneo orientale”.
Fonte: Bari Today