Terminator Genisys

Creato il 16 luglio 2015 da Jeanjacques

Alla fine sono andato a vedermi 'sto film. Ed ho anche imparato un nuovo termine, dopo il midquel di Rise of an empire: retcon. Che non ha nulla a che vedere con il retto e l'annessa colonscopia, ma si usa nella fiction per indicare quei prodotti narrativi che presentano un'alterazione della storia originale. Insomma,  l'ennesimo reboot in quest'epoca che sembra adorare così tanto riprendere cose già vecchie e azzerarle. La cosa inedita però è che stavolta il tutto non accade nel campo dei cinecomics, quindi i fumettari per una volta possono dirsi salvi dalle mie ingiurie. Però nell'entrare in sala ho ascoltato le chiacchiere delle persone in fila con me alla cassa e, nell'udire uno che cercava di spiegare alla sua ragazza chi fosse John Connor, ho fatto uno strano collegamento col carosello di Jo Condor. Non so perché ma mi sono immaginato il T-800, col faccione di Schwarzy che faceva le solite espressioni da Schwarzy, che se ne usciva dal solito guaio e, alla domanda su come avesse fatto a salvarsi, rispondeva: "E che, c'ho per caso scritto Jo Connor?" Sì, lo so, tenere un blog e vedere troppi film fa male... specie se poco dopo ti immagini Lino Banfi vestito da Wolverine che fa "Magneto? Sì, ho magneto!"

Kyle Reese, dopo un'apparente vittoriosa battaglia contro le macchine, viene mandato indietro nel tempo dal capo della rivolta John Connor, in modo che possa proteggere Sarah Connor dal T-800. Ma le cose non vanno come previsto perché, appena entrato nel vortice temporale, Kyle vede John attaccato da un Terminator, senza che lui possa fare nulla. E lo spazio-tempo sembra risentirne...

Specifico subito che non sono un patito della saga di Terminator. Mi sono piaciuti molto i primi due film di James Cameron (seriamente, a chi non possono piacere dei film così?) e ho sempre pensato che avrebbe dovuto fermarsi tutto lì. Gli altri film li ho visti per rigore di completezza ma, essendo avulsi da quelli che sono i voleri dell'autore originale, non ho mai posto particolari pretese verso di loro. Non ne avevo moltissime quindi neanche verso questo, anche se la rete stava impazzendo di fanboy indignati/esaltati/non-ho-ancora-capito-cosa che sparavano teorie e macchinazioni a raffica, quindi mi sono limitato a guardare quello che succedeva sullo schermo, senza partire con particolari preconcetti. Non davo per scontato il completo disastro, ma non mi aspettavo nemmeno chissà quale capolavoro. E in questo mio semi-disinteresse, devo ammettere che sono stato vagamente sorpreso, perché alla fine sono riuscito anche a godermi un film disimpegnato che vuole unicamente divertire. Certo, un film disimpegnato che nel mezzo ha un sacco di minchiate e difetti che manco con tutta la buona volontà del mondo posso ignorare ma che se non altro non si prende troppo sul serio e riesce anche a essere auto ironico senza infastidire troppo. Però rimane sempre un film che, per quanto divertente e cazzaro quanto basta, senza quell'odioso prendersi sul serio di Salvation, paga ugualmente lo scotto con delle pellicole diventate cult, dei film che hanno rivoluzionato il loro genere e che per questo sono passate alla storia. Questo, invece, è un film che, per quanto divertente, non porta a nulla di nuovo, non offre uno scenario inedito (l'unica cosa che ha reso salvabile il precedente capitolo di McG), riutilizza dei vecchi personaggi e, non contento, ricopia certe situazioni. Ah, si chiama citazionismo? A me sembra più che altro fare i finocchi con le chiappe degli altri, sinceramente, Perché va bene mettere "I'll be back", una frase diventata cult e che, in quanto frase, può essere citata in più di una maniera, anche estraniata dal proprio contesto, ma il riproporre una scena intera in chiave moderna, quella della comparsa del primo Terminator, è un po' troppo. E diventa troppo anche metterci in maniera del tutto gratuita e insulsa il T-1000, magari necessario per questioni temporali, ma totalmente inutile per lo sviluppo della trama. E qui torniamo a un altro punto che scricchiola, la proverbiale trama. Che non è brutta e, per quello che è un film di puro uso e consumo, risulta anche abbastanza divertente. Ma le questioni temporali sono sempre un qualcosa di molto delicato. Non dico che mi aspettavo qualcosa a là Interstellar, ma che almeno avesse la coerenza di un Il prigioniero di Azkaban, invece più di un passaggio mi ha lasciato più di un interrogativo in testa - il finale, dannazione! A questo poi vanno aggiunti anche dei concetti magari obsoleti (cit) ma comunque sempre efficaci... che però se ne rimangono lì, senza nessun approfondimento e senza nessuna capacità di dare un vero e proprio scossone alla trama, che procede avanti da sola col pilota automatico. Alan Taylor, più attivo nella televisione che al cinema e reduce dalla direzione di Thor: the dark world, alla fine fa un lavoro pulito, ma si avverte che manca quell'esagerazione che Cameron aveva saputo dare al tutto, insieme al cuore vivo della storia e dei suoi personaggi, dimostrando di essere un mestierante e, purtroppo, non un regista vero e proprio. Uno che ti fa un lavoro pulito, divertente e senza cose particolarmente odiose, ma le cui capacità non superano un certo limite. Come questo film. Che può legittimamente piacere e divertire, ma quando di mezzo ci sono characters così leggendari, è lecito aspettarsi sempre qualcosa di più.

Comunque sì, Emilia Clarke è convincente ma non fa dimenticare la gloriosa Linda Hamilton. E il suo nudo è censuratissimo, quindi ritornate pure a Game of thrones per quello.


Voto: ★ ½


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