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Terni: Calcola la Tari, se non sei un mago o un ingegnere ci pensiamo noi, infatti ecco che succede

Creato il 10 novembre 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

forza italia giovaniLa TARI sta assumendo costi per i cittadini veramente insostenibili. Per meglio comprendere di cosa stiamo parlando vi porto un esempio reale di un cittadino che, per motivi legati alla privacy, ha deciso di rimanere anonimo. Partiamo dal 2012, durante il quale il cittadino pagava 90 euro dell’allora TARES, su un’abitazione di 65 metri quadrati con 2 persone residenti: anno dopo anno tale balzello ha cominciato a lievitare fino ad arrivare all’oggi dove il cittadino si trova a pagare 196 euro di “rifiuti”… Ma scherziamo? Un aumento in 3 anni del 118%! Insomma, un vero è proprio salasso. Inoltre, nel 2013, la regione Umbria offriva anche delle agevolazioni, a coloro che percepivano un reddito basso, per pagare questa tassa, ma sono state improvvisamente cancellate. Il fatto più eclatante però non è solamente l’aumento pazzesco del tributo, ma perfino lo stampato che il comune ti manda a casa: “Prima rata pari al 60% del costo totale”, “Seconda rata saldo o conguaglio”. Ergo, seguendo quindi un logico ragionamento, la seconda rata dovrebbe essere pari al 40% del costo totale della tassa, ma invece non è cosi. Infatti la prima rata che il cittadino ha ricevuto è pari a 103 euro che, in base a quel che scrive il comune, è uguale al 60 percento del costo totale della tassa, e finora tutto bene. Il problema si pone quando arriva la seconda rata pari a…93 euro! Il cittadino insospettito si mette a tavolino ed esegue una semplice equazione:

103=60%
X=40%

quindi ottiene che:

X= 103 * 40 =   68
60

Quindi la famosa “seconda rata saldo o conguaglio” non è pari al 40 % del costo ma molto di più. Anche se il cittadino eseguisse molte volte l’equazione il risultato di certo non cambierebbe, dal che una domanda nasce spontanea: per quale motivo mi mandano da pagare 93 euro quando ne dovrei pagare 68?? La risposta è subito servita presso l’ufficio preposto del comune: “Signore, lei sbaglia: non può fare questi conti”. Il cittadino molto infastidito da tale responso chiede delle spiegazioni più chiare. Il dipendente pubblico incaricato per questo tipo di servizio gli risponde che è vero che la prima rata e il “60%” del costo totale ma è anche vero che quella viene calcolata con le tariffe del 2014, mentre la “seconda rata saldo o conguaglio” viene calcolata con le tariffe del 2015! Ovvero ricalcolano tutta la tassa, anche quella che il cittadino ha già pagato, e in più aggiungono la differenza di costo che si crea con la nuova tariffa. La cosa che lascia davvero perplessi è una e una soltanto: possibile pagare una tassa – la stessa tassa – prima con una tariffa – ovvero con quella del 2014 – e poi con quella del 2015??? Una delucidazione a tal proposito sarebbe assai gradita.

Roberto Riccardi Fi Giovani

Commento: in verità il cambio di sigle ha mandato in confusione i cittadini, vedi tari, Imu, tasi, ogni comune ha la sua, le sue scadenze, i suoi calcoli, ma il risultato per tutti, come dicono a Napoli, tre oro vince, tre oro perde, solo che quando vince è il comune, quando perde è il cittadino. Cari cittadini,dicono i Comuni, la tassa è rimasta come lo scorso anno, ma di che vi lamentate? Vero, la tassa ha lo stesso importo, ma hanno abbassato o levato le detrazioni, ecco il trucco. Cari amici ternani, la prossima volta quando sarete davanti all’urna pensateci bene,  lamentarsi dopo non serve a nulla.



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