103=60%
X=40%
quindi ottiene che:
X= 103 * 40 = 68
60
Quindi la famosa “seconda rata saldo o conguaglio” non è pari al 40 % del costo ma molto di più. Anche se il cittadino eseguisse molte volte l’equazione il risultato di certo non cambierebbe, dal che una domanda nasce spontanea: per quale motivo mi mandano da pagare 93 euro quando ne dovrei pagare 68?? La risposta è subito servita presso l’ufficio preposto del comune: “Signore, lei sbaglia: non può fare questi conti”. Il cittadino molto infastidito da tale responso chiede delle spiegazioni più chiare. Il dipendente pubblico incaricato per questo tipo di servizio gli risponde che è vero che la prima rata e il “60%” del costo totale ma è anche vero che quella viene calcolata con le tariffe del 2014, mentre la “seconda rata saldo o conguaglio” viene calcolata con le tariffe del 2015! Ovvero ricalcolano tutta la tassa, anche quella che il cittadino ha già pagato, e in più aggiungono la differenza di costo che si crea con la nuova tariffa. La cosa che lascia davvero perplessi è una e una soltanto: possibile pagare una tassa – la stessa tassa – prima con una tariffa – ovvero con quella del 2014 – e poi con quella del 2015??? Una delucidazione a tal proposito sarebbe assai gradita.
Roberto Riccardi Fi Giovani
Commento: in verità il cambio di sigle ha mandato in confusione i cittadini, vedi tari, Imu, tasi, ogni comune ha la sua, le sue scadenze, i suoi calcoli, ma il risultato per tutti, come dicono a Napoli, tre oro vince, tre oro perde, solo che quando vince è il comune, quando perde è il cittadino. Cari cittadini,dicono i Comuni, la tassa è rimasta come lo scorso anno, ma di che vi lamentate? Vero, la tassa ha lo stesso importo, ma hanno abbassato o levato le detrazioni, ecco il trucco. Cari amici ternani, la prossima volta quando sarete davanti all’urna pensateci bene, lamentarsi dopo non serve a nulla.