I due bambini - riferisce oggi la questura - sono stati affidati a una comunità educativa con il consenso del padre, che al momento, a causa di difficoltà economiche e di alloggio, non può portarli a vivere con sè e con l'altro figlio più grande, avuto sempre dalla donna ora in carcere.
Gli agenti dell'ufficio minori della questura che monitorano costantemente i due bambini riferiscono che stanno bene e che hanno ripreso l'attività scolastica.
Il bimbo in particolare, che a causa di una malattia genetica rara aveva difficoltà motorie, ora, opportunamente stimolato e seguito, ha cominciato a rispondere positivamente alle cure. Secondo le indagini svolte dalla mobile, il bambino veniva costretto dalla madre a stare tutto il giorno in un box e picchiato ripetutamente.
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