non lo so se si fa di postare il post di qualcun altro dentro un proprio post.
ma sono giorni di grande tristezza,
giorni di impotenza,
giorni in cui i pensieri sono andati e vanno in continuazione agli emiliani che continuano a tremare,
e a quegli stranieri che in Emilia sono andati per lavorare e che invece là ci sono morti.
guardo le loro foto e mi manca il fiato.
ho tante parole in testa,
ma non riesco a tradurle in qualcosa che possa davvero esprimere quello che provo,
il senso di vicinanza,
la paura che ho avuto anche io quando mi è sobbalzata via la scrivania su cui stavo scrivendo e mi è salita quell'angoscia che si nasconde nella parte più antica di noi,
nella preistoria che ci scorre nelle vene, ancora.
e chissà allora quelli là della bassa che terrore che hanno provato, per se stessi, per i loro figli, per i loro vecchi.
e poi, dopo, che angoscia e sbigottimento per le loro case pericolanti, per il lavoro perduto, per le bellissime chiese crollate.
e allora quando ho letto queste parole ho voluto farle mie. Qui.
perché sì.
- chi volesse aiutare può mandare un sms al 45500, donerà due euro per l'Emilia.
ps- grazie, matteo.