La terra, dimora e luogo d'origine dell'umanità, è stata spesso venerata come un elemento simbolico, dotato di una propria valenza spirituale, da diverse tradizioni di pensiero.
La terra è uno dei quattro elementi della filosofia greca antica. Era comunemente associata alle qualità della praticità, dell'approccio materialista, e della moderazione.
Era anche attinente agli aspetti fisici e sensuali della vita.
Secondo la mitologia greca, Prometeo plasmò i primi uomini dalla terra, a partire da un composto fangoso. Col filosofo Empedocle di Agrigento (495 - 435 a.C.), la terra divenne uno dei quattro elementi classici, insieme al fuoco, all'aria, e all'acqua. Empedocle li chiamava "radici".
Platone (427-347 a.C.) accolse nella sua filosofia la dottrina dei quattro elementi di Empedocle. Nel Timeo, suo dialogo cosmologico, il solido platonico associato alla terra è il cubo, che è formato da sei facce quadrate. Egli collocava la terra tra il fuoco (costituito da quattro lati triangolari) e l'aria (rappresentata da otto facce triangolari).
Allievo di Platone fu Aristotele (384 - 322 a.C.), il quale ha fornito una diversa spiegazione per i quattro elementi, basata su coppie complementari. Egli li dispose concentricamente intorno al centro dell'universo, a formare la sfera sublunare. Secondo Aristotele, la terra è sia fredda che secca, e fra le sfere elementali occupa un posto intermedio fra il fuoco e l'acqua. Ai suoi antipodi sta l'aria.
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