Terra bruna,
terra scura
come i solchi
sul volto di mia nonna;
il basso, la forma,
l'anelito antico
del respiro di madre.
Terra, terra,
vizio assurdo,
assurdo legame,
lacrime e passione
d'esser distesa
orizzontale
o nella morte
o nell'amore
tra le tue braccia
dove tutto nasce
dove tutto muore.
Terra, madre mia:
umido ventre di vita
ed io, seme tra i molti,
nella mia stagione
non ancora finita.
© Micaela Balìce
"I Giardini di Inanna", Akkuaria 2011