“Entro vent’anni moriranno tutti”, così parlava Carmine Schiavone nel 1997 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta che si occupava proprio dei rifiuti.
Ormai non c’è più il segreto a tutelare quei verbali e, dunque, le sconvolgenti rivelazioni sono diventate pubbliche, tragicamente pubbliche.
Il pentito ammette che l’interramento dei rifiuti era un business per i Casalesi e che paesi come Casal di Principe, Castel Volturno…non avrebbero avuto un futuro.
Il business dei rifiuti coinvolgeva non solo i Casalesi ma anche ‘ndragheta , mafia e Sacra Corona Unita.
Dunque nessuno può garantire che lo stesso sistema non sia stato messo in uso nei rispettivi territori d’appartenenza di queste organizzazioni criminali.
“Avevamo creato un sistema di tipo militare, con ragazzi incensurati muniti di regolare porto d’armi che giravano in macchina. Avevamo divise e palette dei carabinieri, della finanza e della polizia. Ognuno aveva il suo reparto prestabilito.”
Per anni, dalla Germania, sono arrivati con i camion, fanghi nucleari e chissà cos’altro – aggiungiamo noi- interrati dove ci sono le bufale e dove “non cresce più erba”.
Laura Boldrini, presidente della Camera, ha motivato la decisione di rendere pubblici verbali classificati come segreti : “Lo dovevamo in primo luogo ai cittadini delle zone della Campania devastate da una catastrofe ambientale cosciente e premeditata: cittadini che oggi hanno tutto il diritto di conoscere quali crimini siano stati commessi ai loro danni per poter esigere la riparazione possibile”.
Tutto molto giusto, nobile motivazione, ma noi ci chiediamo perché chi sapeva, da vent’anni, non ha fatto nulla?
Perché il terribile scandalo de “La terra dei fuochi” è scoppiato solo ora, quando forse è troppo tardi?
E chi dovrà esigere la riparazione dei danni se quella terra è destinata a “morire”?
Profilo di Nicolina Costantino
- More Posts (11)