La Terra dei Fuochi continua a bruciare: ogni giorno, delinquenti senza anima avvelenano la vita di migliaia di persone. Danno alle fiamme pneumatici, scarti industriali, lavatrici, frigoriferi, amianto … ogni tipo di rifiuto che merita un trattamento speciale sparisce incendiato in roghi alla diossina che intossicano cittadini, animali, campagne, l’aria che respiriamo.
Lo scempio ambientale è documentato quotidianamente in Rete (si veda laterradeifuochi.it e relativo gruppo facebook): innumerevoli testimonianze da ogni angolo della Campania, soprattutto tra Napoli Nord e Caserta, a dimostrazione della tragedia che si consuma silenziosa disegnando una ben precisa mappa della morte.
Ad oggi, le rabbiose reazioni di cittadini esausti vittime di questa carneficina muta, l’opera di denuncia delle associazioni, dei preti, la buona volontà dei Vigili del Fuoco non hanno portato a nessun risultato concreto.
E’ eclatante l’assenza totale dell’azione dello Stato: le uniche risposte che le istituzioni forniscono quando i media si occupano di questo massacro (ad esempio, il reportage dell’Avvenire «Terra dei fuochi sconvolgente») sono frasi generaliste riassumibili in: «dobbiamo verificare le relazioni tra malattie e roghi», «abbiamo istituito un nuovo nucleo di polizia ambientale che dal prossimo mese …», «abbiamo aperto un’inchiesta: fra sei mesi i primi risultati …», «occorre capire se dietro c’è la mano della camorra …».
E’ un susseguirsi di rinvii, un continuo non occuparsi dell’eccidio silenzioso, uno scaricabarili infinito tra regione, comuni e Governo centrale, è fingere che il problema non esista.
In più di trent’anni, l’unico risultato reale ottenuto da chi denuncia l’ecatombe della Terra dei Fuochi è l’aver accettato, da parte delle Istituzioni, il (triste) riconoscimento dell’esistenza di questa parte d’Italia dimenticata. Addirittura, in un recente passato, gli enti preposti negavano i roghi.
Difronte a questo squallido scenario, i cittadini onesti – vittime innocenti – attendono un segnale tangibile dal loro Stato, dall’Italia.
Per invertire il desolante trend, si parta con la bonifica di un qualsiasi sito presente nella martoriata Terra dei Fuochi. Pianura, Giugliano, Qualiano, Nola, Terzigno … non è importante quale, ma è fondamentale INIZIARE A BONIFICARE SUBITO.
Fate presto.
MMo