è niente al confronto degli insulti e delle aggressioni verbali subite – prosegue Croce – in occasione del rinvio della seduta del consiglio comunale del 21 Dicembre scorso, nella cui circostanza, in mia assenza ma davanti ad alcuni consiglieri comunali e del segretario generale, mi avrebbe dato del “mascalzone e del farabutto”.
In merito alle vicende amministrative non intendo replicare alle bugie ed alle insinuazioni sterili e strumentali. Lascio – conclude Paolo Croce – a chi ascolta, le ovvie conclusioni e mi riservo la possibilità di tutelarmi eventualmente nelle opportune sedi.