Dicevamo quindi...già, il post-terremoto.
Il panorama: molti buchi e spazi vuoti dove una volta c'erano delle palazzine o villette. Molte tende in ogni prato libero che sia il parco o un'aiuola, molti camper..senza contare il Campo Base Abruzzo dove c'è il palazzetto dello sport. Molti tetti sfondati, molte impalcature, gru, lavori in corso, insomma, il solito...
Casa mia..non so, sarà che adesso non ho posto molto attenzione ai dettagli, ma non mi sembra tanto vuota. Ci sono i mobili grandi e quindi passa in secondo piano l'assenza di quadri, alcuni lampadari, vasi decorativi e quelle minchiatine di ceramica in tipisco stile kisch che hanno molte vecchie zie e che riempivano la credenza della cucina. Ecco, si un po' mi mancano quelle minchiatine ora che ci penso. Ma almeno ho la casa no? E doveva venire il terremoto per trovare la scusa per tinteggiare le scale, per tappare le crepe nell'intonaco.
E c'è molta gente in giro, ovvio, visto che non c'è lavoro, visto che le zone industriali sono tutte abbattute e quindi si sta per strada, si vanno a vedere le demolizioni, si sta al bar, al centro sportivo, al parco.
Ma visto che mi conoscete passiamo alle cose positive e creative, va bene?
Mi piace che a parte i soliti container, ci siano tante casette di legno, fa meno "terremotato": l'ufficio dell'assicurazione, il negozio di merceria e l'ottica. Il container del dottore poi è addirittura più grande del suo vecchio studio, oramai abbattuto. Ci sono tante tende tra cui la bibliotenda! Volete vedere il più giovane tesserato alla nuova biblioteca di Cavezzo?
Eccoli tra l'altro nelle uniche ore di sole, visto che dopo tre mesi la pioggia è arrivata sottoforma di grandinate che diciamo, magari al Campo Abruzzo avrebbero volentieri preferito in modo più soft.
Dicevamo quindi: mentre a Cavezzo abbiamo la bibliotenda, a Mirandola c'è il bibliobus, mentre tra qualche giorno a San Felice aprirà la bibliopark...Creativi eh? La nostra vecchia sede sarà abbattuta ma la vera notizia è che tutti i 25mila libri sono stati salvati in due giorni, creando delle catene umane di svuotatori di mensole e scaffali, inscatolatori e trasportatori che mettevano gli scatoloni su una gru attraverso la finestra. In due giorni i libri sono stati messi in un salone di circa 300mq sopra la bocciofila che sarà la nuova biblioteca. Peccato -dice Alberto-che circa 8mila libri però rimarranno in deposito perché non c'è spazio.
I miei concittadini negozianti molto creativi hanno aperto in ogni dove: dicevamo le casette, ma anche i garage privati concessi da chi ha ancora una casa per trasformarli in edicole per esempio. Il cartolaio che aveva un negozio molto grande con due ingressi ha ceduto metà dello spazio al tabaccaio (che dava sulla piazza della chiesa, chiusa transennata inavvicinabile) separando il negozio a metà con un pannello. La Giadina mia parrucchiera proprio oggi inaugurava il nuovo negozio nella zona artigianale, dove c'è il nuovo supermercato e dove hanno trasferito il mercato domenicale. Tutte le banche sono disposte lungo un viale, ma davvero sono banche vere, i container hanno il bancomat e pure le porte di sicurezza, quelle dove si entra una alla volta.
Ma la vera novità per cui non riesco ad sentirmi molesta, è che stanno costruendo le nuove scuole elementari a pochi metri da casa mia, scuole di legno e acciaio e spero energia solare. Lavorano giorno e notte, sento martellare e trapanare, per finirle entro la fine di settembre. Il mio quartiere infatti oltre ad avere avuto solo un crollo, finisce in mezzo ai campi e là dove una volta c'era un prato verde adesso ci saranno le nuove scuole elementari. Le medie sono sempre state bene, infatti sono il nuovo Comune, perché il vecchio è inagibile e in via di demolizione.
In generale vedo i cavezzesi sereni, certo l'angoscia è più che altro verso le condizioni più precarie di chi ha perso il posto di lavoro e di chi non ha la casa. A novembre qua fa freddo e si dice che per fine novembre arriveranno le vere casette di legno nel Campo Abruzzo.
Mia sorella...ah mia sorella..mia sorella non sa cuocere un uovo. Ma da un mese fa volontariato con le Brigate Solidarietà Attiva, dal momento in cui ha fatto l'esame di maturità, non si è persa nemmeno una giornata di lavoro. E venerdì sera sono andata alla cena sociale. Questi ragazzi in modo autonomo senza Protezione Civile e Comune e Regione, assistendo chi "non aveva i requisiti" per il cibo gratis o non aveva abbastanza coperte e pannolini e biscotti, hanno lavorato tanto a Cavezzo e stanno smontando in questi giorni per trasferirsi a San Possidonio, che è un comune ancora più piccolo e dove ci sono situazioni ancora critiche tra la popolazione.
Ah certo e Simone? Simone ha sempre lavorato, ora il suo piccolo appartamento è un po' un porto di mare perché ospita mia sorella a tratti, ha come ospite fisso Nevruz e la sua morosa visto che casa loro è crollata e poi tutti quelli che per un motivo o l'altro abbiamo perso un punto di ritrovo ecco allora andiamo a casa sua. Che postacci che faccio frequentare a Marc!
E quindi nonostante le macerie, nonostante la pioggia che rende tutto più difficile e nonostante la tendenza a camminare oramai sempre in mezzo alla strada e guardare con sospetto ogni muro, nonostante io non so come faccia la gente a vivere in case tenute insieme da delle legature di ferro (dovrei farvi vedere una foto per capire), la vita procede. Cerchiamo di guardare avanti, di essere comunque contenti di essere vivi e sereni e uniti e solidali. Avremo nuove scuole, nuovi uffici, nuovi bar, nuovi capannoni.
Io vi saluto con il loro video in una Piazza Costituente strapiena di gente, sullo sfondo il Municipio di Mirandola tutto transennato, ma noi siamo emiliani, che ve lo dico afffa?