Terremoto. Decreti Emergenza e Sviluppo

Da Apietrarota

TERREMOTO: AUSPICATE MODIFICHE AL DECRETO EMERGENZA  IN DECRETO SVILUPPO TROVARE STRUMENTI NUOVI PER LA RICOSTRUZIONE LA PROPOSTA: AZIONARIATO SOCIALE Dichiarazione di ROSSELLA ZADRO, Assessore all'Ambiente del Comune di Ferrara, promotrice dell'iniziativa Emiliani Brava Gente insieme al Coordinamento Agende 21 Locali. L'iniziativa si svolge a Ferrara venerdì 6 luglio. EMILIANI BRAVA GENTE è un evento che vede insieme tutti i territori delle regioni colpite dal sisma, senza distinzione di colore politico o altro. Dalla giornata uscirà una sorta di "Manifesto per la Ricostruzione Sostenibile", da presentare ufficialmente agli organi di Governo, quale sollecitazione propositiva all'ascolto dei territori del sisma e delle loro necessità. Il tutto in vista di due Decreti in approvazione a breve: il Decreto Emergenza n. 74 del 6 giugno 2012, da lunedì 9 luglio in discussione alla Camera e il Decreto Sviluppo. Il Decreto emergenza, positivo per l'impianto e l'accuratezza con cui è stata affrontata ogni problematica, deve comunque essere accompagnato da ulteriori Leggi per il post emergenza e per la ricostruzione. E da nuovi strumenti, in mano agli enti locali, che permettano di agire in fretta, senza perdite di tempo e burocrazie inutili, assegnando priorità. Sostegno fiscale, procedure rapide per gli adeguamenti antisimici, in particolare per il mondo produttivo che non può permettersi di perdere tempo, ma idem dicasi per le scuole e le residenze. Il Decreto prevede che le imprese, colpite o meno dal sisma, riprogettino tutti i manufatti e ricostruiscano almeno il 60% delle superfici prima di ripartire. Ciò rende difficile la ripartenza perchè richiede ingenti investimenti e tempi lunghi. Le proposte che arrivano dal mondo economico (no 60% indiscriminato, ma valutazione tecnica di ciò che è necessario, per ogni singolo soggetto, per la messa in sicurezza) spero saranno oggetto di emendamenti in sede parlamentare prima della trasformazione in Legge del Decreto. Il Decreto sviluppo spero contempli politiche utili per i territori colpiti dal terremoto. In questa direzione lancerò una proposta durante l'evento: proporrò che i territori terremotati facciano da laboratorio per un nuovo paradigma, quello che accantona la finanza per i beni comuni. Come? Facendo sì che chi dona per solidarietà e per ricostruire divenga azionista del progetto che sosterrà. La vendita dei beni immobili dello Stato, come prevede il Decreto, depaupera infatti i cittadini di beni che sono di tutti. Legando la solidarietà a una forma di azionariato sociale lasciamo i beni ai cittadini e diamo concretezza a un gesto di responsabilità e senso civico. "
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