Terremoto: ecco il vero motivo. Le origini geomorfologiche dell’Emilia Romagna

Creato il 10 giugno 2012 da Yellowflate @yellowflate

Ci sarebbe una spiegazione scientifica a quel che accade in Emilia Romagna da oltre 15 giorni. La spiegazione la si apprende sull’Agi in una interessante intervista a Stefano Conti, geologo dell’Universita’ degli studi di Modena e Reggio Emilia,“La catena appenninica deriva dalla collisione di due grandi placche: quella europea e quella africana. Lo scontro avviene in maniera complicata lungo un fronte che descrive all’incirca un’ampia esse (s). In mezzo a queste due grandi placche si trova un’altra placca, dalle dimensioni piu’ piccole, l’Adria, che viene stretta e compressa dal loro movimento”. “La collisione e l’interazione di queste placche  ha portato al piegamento e al sollevamento delle rocce situate tra di esse e sui loro bordi generando l’attuale catena appenninica. La catena geologica non coincide pero’ con quella topografica; una buona parte dell’Appennino e precisamente la sua parte piu’ frontale esiste, sepolto, al di sotto dei sedimenti della Pianura Padana e del Mare Adriatico”.

La zona dell’Emilia Romagna nasce dunque a seguito di movimenti complessi di pieghe e faglie ed è forse per questo che in questo periodo ci sono scosse e terremoti.

“Una di queste strutture, situata nel sottosuolo della pianura e conosciuta col nome storico di dorsale ferrarese, facente parte del piu’ ampio complesso delle pieghe emiliano-romagnole, spostandosi ha generato la sequenza sismica a partire dal 20 maggio”. “Il fatto che gli ipocentri  siano localizzati generalmente nei primi 10 chilometri di profondita’, e quindi abbastanza vicino alla superficie, ha portato a trasferire buona parte dell’energia sismica (5,9 e 5,8 della scala Richter, gli eventi piu’ intensi) ai manufatti umani costruiti alla superficie del suolo, contribuendo ai danni verificatisi”.


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