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Terremoto in Emilia: politici e giornalisti perdono la testa

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

Terremoto in Emilia: politici e giornalisti perdono la testaNon so se ve ne siete accorti, ma dallo scorso week end il mondo è impazzito.

Il dato strano è che a perdere la testa non sono state le persone colpite dal terremoto, di cui io faccio parte, ma esponenti del mondo politico e dell’informazione: quelle che più di tutte dovrebbero avere il polso della situazione e riuscire ad analizzare gli eventi con lucidità.

Domenica 20 maggio, poco dopo le 4.00 del mattino un violento terremoto, di magnitudo 6.0 con epicentro a Finale Emilia in provincia di Modena, colpisce l’Italia del Nord e in particolar modo l’Emilia.

La notizia finisce su tutti i telegiornali: la conduttrice del Tg di La7, a proposito di un operaio morto sotto il crollo di un capannone, commenta: “Chissà, fosse già andato in pensione il terremoto non l’avrebbe ucciso”.
E se lei invece di sparare cazzate avesse preso in mano un badile sarebbe stata più utile.

La stessa sera il Tg1 concede la parola a Red Ronnie, che ne approfitta per dire che i Maya sapevano che il 20 maggio ci sarebbe stato un terremoto in Emilia, e che tutto sarebbe dipeso dall’allineamento tra le Pleiadi, il Sole e la Terra.
Nessuno chiama la neuro, ma a pensare che il terremoto sia stato più probabilmente causato dall’allineamento dei due neuroni di Red Ronnie siamo in tanti.

Vittorio Sgarbi, che è di Ferrara e che quella notte ha mancato il terremoto per un soffio, non riesce proprio ad astenersi dal commentare: “L’Emilia reagirà, non come l’Abruzzo che si piange addosso”… sfortuna, in questo caso, essersi perso la scossa, perché una bella shakerata al cervello non avrebbe potuto che fargli bene (del resto lui ci sta shakerando altre parti del corpo ormai da parecchio tempo).

Ma il festival della cazzata non è ancora finito. Manca lui, il leghista Stefano Venturi, che pensa di sfoggiare tutta la simpatia di cui dispone con la battuta: “Terremoto nel nord Italia… Ci scusiamo per i disagi ma la Padania si sta staccando (la prossima volta faremo più piano)…”.

Eccola finalmente, l’unica sfiga peggiore del terremoto: quella di essere governati da gente del genere, o di esserlo stati, vista la clamorosa sconfitta alle amministrative, nelle quali la Lega ha perso 7 comuni su 7 e, come ha giustamente osservato Luca Agostini, ora “E’ la Padania che si sta staccando dall’Italia e si sta attaccando al cazzo”.

Alla fine Venturi si è dimesso: secondo le dichiarazioni ufficiali la decisione sarebbe stata imposta dal “codice etico leghista”.
Menomale che qualcuno l’ha detta, altrimenti chissà per quanto tempo l’avremmo rimpianta: la battuta finale su un presunto codice etico leghista che nemmeno a quelli di Zelig sarebbe venuta in mente.


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