La scossa più forte alle 15.46 nella zona Chianti in Toscana con magnitudo 3.4 e una profondità di 9.5 chilometri.La presidente Maria Teresa Fagioli: «I terremoti ci sono costantemente e non vanno in ferie. La prevenzione si fa con le costruzioni antisismiche. Va ricordato che l’80% delle scuole non è a norma».
«Non è possibile rassicurare, ma non è neppure il caso di creare allarmismiquando si parla di terremoti. Continua lo sciame sismico che interessa la Toscana centrale dai primi di luglio. Prima le colline Metallifere, tra Siena, Monteriggioni e Sovicille. Poi la zona di San Gimignano. Adesso il Chianti e la Valdelsa con Barberino, Tavarnelle, Certaldo e Poggibonsi. Niente di eccezionale, solo scosse leggere e solo una di magnitudo 3.4 della scala Richter, tutte in un’area sismicamente attiva, ma sufficienti per non farci dimenticare che buona parte Toscana è sismica», spiega la presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, Maria Teresa Fagioli. «Insomma – continua – non è successo nulla di veramente traumatico, ma non possiamo dimenticare l’esistenza dei rischi naturali, o peggio far finta di nulla. Dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione, i terremoti ci sono costantemente e non vanno in ferie».
I terremoti non si possono prevedere. Allo stato attuale della scienza non c’è la possibilità di prevedere quando il prossimo terremoto colpirà», spiega Fagioli. «Chi asserisce il contrario, o è semplicemente un presuntuoso ignorante, o peggio qualcuno che, per ottenere una facile visibilità mediatica, genera allarmismi terroristici». Per essere tranquilli occorre costruire in maniera antisismica. Però è altrettanto certo che «per evitare vittime dei terremoti l’unica strada praticabile è quella di non vivere, studiare, pregare, lavorare, dormire, mangiare dentro edifici, in zona accertata come sismica, che non sono in grado di reggere al terremoto. Per consolidare, adeguare, o ricostruire tutto l’edificato non antisismico ci vorranno ancora decenni, ma per informare correttamente la popolazione basta molto meno. Il cittadino informato ed esercitato rischia molto meno».
Edilizia a rischio, pochissime le scuole a norma. Il vero problema sono gli edifici, anche quelli pubblici, che non rispettano le norme antisismiche. «Dai dati del censimento dell’edilizia scolastica del Ministero dell’Università e della Ricerca (2012) risulta che in Toscana su 2.839 edifici scolastici solo 566 sono stati progettati in accordo con le normative antisismiche, gli altri, cioè l’80% del totale no».
Sarebbe il momento che le amministrazioni regionale, provinciali, comunali, rispondano come mai il 80 percento delle scuole sono in rischio senza parlare delle case delle esseri umani?