.esseri viventi.
Presiede il quartiere generale delle indagini il sottosegretario laureato in agraria incaricato del coordinamento informativo e operativo dei servizi di pubblica sicurezza, al suo fianco un altro sottosegretario, avvocato, entrato al Ministero della Difesa proprio il giorno del rapimento di Moro. Sono tutte e due democristiani. Penetrando oltre la rigidissima cortina dei silenzi che avvolge chi lavora alla ricerca dei brigatisti, facendosi strada nel polverone sollevato da rivelazioni contraddittorie e spesso clamorosamente false, si possono ricostruire ore drammatiche in cui accanto agli sforzi sfibranti di magistrati, poliziotti e carabinieri sono però ancora una volta emerse le mille smagliature, debolezze, incapacità ed errori degli organi pubblici. Un apparato sulla cui fragilità i terroristi hanno puntato con freddo calcolo. Con un effetto tangibile: dopo la grande mobilitazione dei primi giorni, un calo di partecipazione popolare alle indagini e un notevole scetticismo sulla capacità di reazione delle istituzioni. Un esempio per tutti. Bersagliato all’inizio da centinaia di telefonate (anche se molte fatte da mitomani, sciacalli, o per vendetta d’amor senza contare poi alla fauna di medium, veggenti, e parapsicologi) il numero telefonico, istituito dal ministero dell’Interno per le segnalazioni dei cittadini, adesso è quasi sempre muto. Circondato da telefoni e da apparecchi ricetrasmittenti che lo tengono in contatto diretto con le centrali operative delle questure di tutta Italia, il ministro dal 16 marzo vive nel suo ufficio al secondo piano del Viminale tutto il giorno e qualche volta anche di notte (si riposa su un divano-letto che si è fatto piazzare in una stanzetta accanto). Conosciuto come uno dei politici più brillanti, con la battuta sempre facile, aperto al colloquio con i giornalisti ma anche pronto alle più vivaci polemiche, dal giorno del rapimento del leader dc da lui più stimato, Cossiga è diventato un altro. Zitto con tutti, ha avuto scatti di nervi quando altri nell’apparato delle indagini hanno rotto la consegna del silenzio a oltranza anche sui minimi particolari.
I N D O V I N A L’ I N D O V I N E L L O
C H I E ‘ L’ A U T O R E ???????????????????
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A L L ’ O R T O
All’orto! All’orto!
La terra non si ribella?
Tutto accetta, supina soccombe?
Sdegnata si ritrae vergognosa?
Senza un pizzico di fantasia?
Senza alcuna umana utilità?
Veramente è persa la speranza?
Non più riposa saggio nel sogno?
Funziona bene il tubo digerente?
Rutta liberamente sazio il consumatore?
Sgomita sculettando il mercato spensierato.
Verdure genuine, verdure genuine!
-Renzo Mazzetti-
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