Esce in questi giorni il secondo album dei Terrible Feelings, dopo l'eccellente "Shadows" del 2012 già recensito su queste pagine e già consumato a forza di giri ripetuti sul mio piatto. I tre svedesi si affidano allo stesso pool di etichette per questo nuovo "Tremors" che promette di fare faville anche grazie a un'ottima produzione e a una manciata di brani (12 anche questa volta) che proseguono sulla stessa scia del predecessore. Come dicevo i suoni sono ancora più corposi e meglio definiti, la splendida voce di Manuela Iwansson è in grandissima forma e il risultato non può essere che eccellente come c'era da aspettarsi, d'altronde. I tre di Malmö ci sanno fare come pochi di questi tempi con le melodie contagiose e con il ritmo sostenuto, e oltretutto l'amicizia, i tour e le varie collaborazioni con un altro grande della scena svedese, Robert Hurula, si fa sentire. Infatti questo disco forma un'accoppiata irresistibile con l'ultimo parto di Hurula (Vi Är Människorna... dell'anno scorso). Rispetto a "Shadows" nel nuovo disco i Terrible Feelings spingono ancora di più il piede sull'acceleratore e la percentuale di Punk nella loro miscela garage-power pop è ulteriormente aumentata, pur senza togliere spazio alla melodia che rappresenta sempre il cardine attorno a cui si sviluppano i loro suoni. Forse rispetto al disco precedente qui è più sfumata la leggera patina oscura e vagamente gotica che velava gradevolmente le loro composizioni, ma il risultato finale non ne risente affatto. Quando le canzoni ci sono (Down The Road, Black Water, Demon Tonight, Vulture's Lament, Bastard Child...) si possono spostare note, umori e sensazioni a piacere ma il risultato resta invariato. La succitata "Bastard Child" con un leggero tocco country-Morricone-psychedelic, e una spruzzata di new wave nelle incursioni delle tastiere, riesce a cogliere nel segno. Il rock'n'roll leggermente malinconico di "Even Mothers" è in grado di far muovere anche le mummie come fanno al meglio anche la splendida "Cold Eyes" che apre le danze, l'irresistibile garage punk di "Black Water" o il torrido punk rock di "Sin City". L'unica pausa significativa nel gran fracasso di tamburi roboanti e chitarroni fumanti e affidata alla magnifica "Down The Road", ballatona intensa e dolce.In definitiva "Tremors" piacerà a tutti coloro che hanno apprezzato il disco precedente o quelli di Hurula e Masshysteri, ma anche a chi richiede alla musica un buon tasso melodico e un'anima rock; chi ascolta punk, power pop o l'indie rock più chitarristico e rumoroso, troverà pane per i propri denti in queste dodici canzoni. Assolutamente eccezionale.
Tracklist:
01.Cold Eyes02.Black Water03.Demon Tonight04.The Devils Watching05.Deadbeat06.Down The Road07.Bastard Child08.Dark Portents09.Even Mothers10.Sin City11.Interlude12.Vulture's Lament
2015 - Sabotage Records, Deranged Records, Double Sun Recordings
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