Alana ha anche uno scontro ravvicinato con lui ma riesce a tenergli testa grazie anche al buon senso del capotreno Carne.
Naturalmente sarà una lotta all'ultimo sangue.
In principio fu Black Christmas, produzione canadese a firma Bob Clark, a tracciare le coordinate del genere attingendo anche ( anzi forse soprattutto ) dal giallo italiano dagli anni '60 in avanti ( Bava, Argento) ma poi fu Halloween a stabilire la nascita ufficiale di un nuovo sottogenere all'interno del calderone horror: lo slasher.
Film che incassavano parecchio a fronte di costi contenuti perchè si potevano ingaggiare dei perfetti sconosciuti , si aggiungevano un paio di vecchie glorie perfette soprattutto se avevano già imboccato il viale del tramonto così venivano via a poco prezzo ed il più era fatto.
In fondo era solo carne da macello da dare in pasto agli spettatori , mica dovevano recitare Shakespeare.
Jamie Lee Curtis in quel periodo era decisamente la scream queen più famosa e apprezzata e dopo Halloween girò questo Terror Train praticamente nello stesso periodo in cui stava girando Non entrate in quella casa che ha molte cose in comune con il film dell'allora esordiente Roger Spottiswoode, canadese che poi avrebbe conosciuto anche il grande successo.
L'idea centrale di Terror train è quella di girare uno slasher in un ambiente ultraristretto, perfetto per ricreare un clima claustrofobico e ansiogeno al tempo stesso.
La leggenda narra che l'idea alla base di questo film era ricreare una sorta di Halloween carpenteriano messo su un treno in movimento. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Un film che rispecchia tutti i canoni del genere non distaccandosene in alcunchè ma confezionato assai bene con la fotografia di John Alcott ( che nel suo curriculum vanta robetta come Arancia meccanica, Barry Lyndon e Shining ) e con una regia robusta che sfrutta benissimo l'ambientazione inconsueta per uno slasher.
Strutturato come un giallo in cui si deve scoprire chi è il colpevole ( che poi si capisce subito che il tutto è una vendetta perpetrata da Kenny, l'unica cosa è stabilire sotto quali spoglie questi si nasconda ) tutto procede in maniera abbastanza lineare con un assassino che , dapprima mascherato come Groucho Marx ( e quanto contrasta quello sguardo truce con quella che dovrebbe essere la maschera di un comico) poi mano mano assume altri travestimenti facendo apparire e sparire cadaveri a piacimento e diventando sempre più sfuggente e inafferrabile.
Nulla di epocale o di originale, un intrattenimento ruvido ma onesto che fa un figurone in confronto agli horror plasticosi che infestano i nostri schermi e le nostre videoteche ( perchè spesso non ce la fanno neanche ad arrivare sul grande schermo) al tempo d'oggi.
Anche perchè professionals come Spottiswoode, un passato da montatore prima di esordire alla regia, capaci di fare un po' tutto senza l'ausilio di aiuti tecnologici oggi non ce ne sono più.
David Copperfield partecipa nella parte di Ken il mago nell'unico film in cui abbia mai preso parte e mette in mostra alcuni dei suoi numeri senza l'ausilio di trucchi cinematografici..
Un'ultima cosa: Jamie Lee Curtis era bella da morire.
( VOTO : 7 / 10 )