Quattro ore di faccia a faccia, sindacati mobilitati
Lacune nella lista Spocci, il Comitato non vota
Niente di fatto: anche ieri, per la terza volta, il Comitato d’indirizzo del Teatro lirico ha scelto di non mettere ai voti il programma di stagione lirica presentato dalla sovrintendente Angela Spocci. Una decisione assunta all’unanimità: il presidente Massimo Zedda, i rappresentanti del Comune Mario Marchetti, della Regione Alessio Loi, del ministero per i i Beni culturali Tore Cherchi e della Fondazione Banco di Sardegna Francesco Boggio hanno ritenuto che la lista non fossa sufficientemente dettagliata. Le opere liriche da rappresentare da qui alla fine dell’anno sarebbero cinque o sei; le lacune riguarderebbero la previsione di spesa per ciascun titolo e il budget complessivo: già nelle due riunioni precedenti, Spocci era stata invitata a completare la documentazione.
TEMPI E COSTI La riunione è stata aggiornata a lunedì prossimo, 27 aprile, quando saranno trascorsi 117 giorni dall’inizio dell’anno: quindi, poiché il teatro costa 50 mila euro al giorno, nel momento in cui il Comitato d’indirizzo sederà di fronte alla sovrintendente le uscite saranno arrivate alla bella cifra di 5 milioni 850 mila euro. Le entrate saranno invece quelle raggranellate con una stagione sinfonica che finora ha raccolto molti posti vuoti in sala e giudizi negativi da parte dei critici. In questo quadro, la sovrintendente tenterà, per la quarta volta, di ottenere un voto alla sua stagione lirica, dalla cui realizzazione dipendono le possibilità di continuare a ricevere i decisivi contributi ministeriali.
IL PICCHETTO Ieri l’appuntamento in teatro era fissato alle 12. Ad attendere l’arrivo dei componenti del Comitato d’indirizzo, all’ingresso carrabile del complesso di via Sant’Alenixedda, una trentina di lavoratori e sindacalisti delle sei sigle che da mesi si muovono compatte e hanno proclamato cinque giorni di sciopero (Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal Libersind-Conf, Snater e Css) più la Cisl, che finora aveva tenuto una posizione distinta. Attorno ai cancelli, le bandiere sindacali, e lungo il percorso che i membri del Cdi avrebbero percorso all’interno degli striscioni: la richiesta, la stessa ribadita nelle ultime settimane, ovvero la cacciata di Angela Spocci. Alessio Loi, ex direttore amministrativo della Fondazione, non si è fermato a parlare con i manifestanti («Parlo solo in Consiglio», ha tagliato corto), a differenza di Francesco Boggio. Tore Cherchi, probabilmente passato da un ingresso alternativo, è riuscito a evitare la calca.
IL SINDACO Alle 12,15 è arrivato, in sella a una motocicletta anni Settanta, Massimo Zedda. Il cancello era chiuso e il sindaco-presidente è stato immediatamente circondato dai manifestanti e dai sindacalisti che, con toni civili e rispettosi ma accorati, gli hanno ripetuto a voce ciò che hanno messo nero su bianco nei documenti degli ultimi mesi: la preoccupazione per il tempo che passa nell’immobilismo, la convinzione che la sovrintendente sia «inadeguata» al ruolo, l’appello a rimuoverla, perfino l’invito a fissare un incontro fra il Comitato d’indirizzo e il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini per chiedergli la revoca della nomina. Zedda, spento il motore, ha ascoltato tutti ma si è limitato a risposte di circostanza: «Vediamo», e poco altro; poi il cancello è stato aperto, il sindaco ha riavviato il motore e con una decisa accelerata la sua Honda Cb 400 Four si è inoltrata verso il parcheggio interno.
La riunione è andata avanti fino a oltre le 16. Al termine, congedata la sovrintendente, il Comitato d’indirizzo si è intrattenuto per alcuni minuti con i revisori dei conti.
Marco Noce
Quotidiano L’Unione Sarda
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