terzo post dal Vietnam: il mio Capodanno

Da Dony
Da questo piccolo angolo del sudest asiatico in cui mi trovo, buon anno a tutti voi che passate di qui :)Spero abbiate trascorso un Capodanno sereno, e se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, che l'inizio del 2014 sia per voi di buon auspicio...Il nostro Capodanno è stato un po' sottotono, come d'altronde non poteva essere altrimenti, visto che il Capodanno occidentale non coincide con quello vietnamita, che porta il nome di Grande Tet, si festeggia a febbraio ed è l'equivalente del Capodanno cinese.Ma non avendo mai amato i festeggiamenti pomposi né quelli troppo incasinati, non posso che essere felice di cio' che ho vissuto, e che portero' scolpito nel cuore in maniera indelebile per sempre.
Nel tardo pomeriggio del 31 dicembre abbiamo nuovamente lasciato la nostra Rang Beach diretti verso l'ennesima escursione: una minicrociera sul delta del fiume Mekong, a bordo di un battello costruito interamente in legno.
Altro che Costa Crociere!!!
La cabina dove abbiamo dormito una notte, cullati dalle acque del Mekong :)

La gentile utente V. è pregata di non chiedermi come abbiamo rimediato ai letti separati, che il mio non è un blog a luci rosse :-D
Indubbiamente l'ultimo dell'anno piu' atipico di tutta la mia vita: nessun rumore dei botti in lontananza, ma un silenzio surreale spezzato solo dal canto degli uccelli nella foresta...
Nessuna fetta di panettone, pandoro et similia, né bicchieri di spumante, ma una merendona a base di  tè caldo e tanta frutta tropicale succosissima :)
La prima bella sorpresa di questa uscita è stato ritrovare a bordo del battello una comitiva di pensionati che era sul nostro stesso volo da Malpensa, e che a differenza nostra ha scelto di visitare il Vietnam per mezzo di un tour organizzato...opzione che inizialmente avevamo considerato anche noi, per poi scartarla conoscendo la nostra insofferenza ai vincoli che impediscono di fare i propri comodi.Li ritroviamo felici e soddisfatti dell'esperienza finora vissuta, anche se un pochino piu' provati di noi, che dopo il lungo viaggio estenuante ci siamo concessi due giorni di mare per ripigliarci, mentre loro non hanno avuto la stessa opportunita', avendo una tabella di marcia con relativi orari da rispettare.La serata del 31 dicembre trascorre in loro compagnia, con la cena a bordo del battello, tanti racconti di viaggio e di vita e risate a non finire, mentre due membri dell'equipaggio ci intrattengono cantando canzoni vietnamite al suono di due chitarre.All'approssimarsi della mezzanotte un simpatico signore della comitiva chiede all'equipaggio una bottiglia di vino per festeggiare il Capodanno ormai imminente.Un ragazzo scende nella stiva e torna dopo qualche minuto con una bottiglia dell'unico alcolico presente a bordo...il vino di serpente, che fa saltare sulle sedie noi donne alla vista del contenuto, ovvero un liquido trasparente in cui galleggia un serpente morto.Anche gli uomini ne restano impressionati e rifiutano l'offerta - per noi donne non c'è nemmeno questo imbarazzo, poiché il consumo del vino di serpente in Vietnam è proibito al gentil sesso, e non faro' discorsi femministi che stavolta non mi conviene!Il ragazzo ritira la bottiglia e torna dopo un po' con un'alternativa che ci vede tutti quanti felici e soddisfatti: una cassetta di bottigliette della mitica e analcolica 7Up!!!Usciamo tutti sul ponte per il brindisi, ormai manca pochissimo... e la mia mente ferma quell'istante come uno dei piu' belli mai vissuti...io, il mio amore, un gruppo di sconosciuti di cui nessuno a rischio di coma etilico, altrettante bottigliette di 7Up nelle nostre mani, il suono di due chitarre in sottofondo e tutti gli occhi puntati verso la luna...
...benvenuto 2014!!!
Il mattino dopo, a parte l'equipaggio, siamo i primi a svegliarci e a muoverci nel silenzio in cui il battello è ancora immerso
mentre i tavoli sono gia' apparecchiati per la colazione.
La seconda bella sorpresa di questa uscita è il piccolo ospite che allegro e festoso viene a portarci il suo augurio di buon anno :)
Intanto la navigazione è ripresa a pieno ritmo, e ci porta nel cuore del Mekong, passando di fianco a baracche galleggianti sul fiume, perché in Vietnam c'è anche chi vive così.
Il delta del Mekong ci da' la possibilita' di conoscere uno dei tanti volti del Vietnam. 
Finora abbiamo catturato quello paradisiaco delle spiagge (qui le foto) e quello caotico di una metropoli (che potete vedere qui).
Oggi invece tocca al volto piu' misero, quello dei villaggi sulle sponde del fiume, sospesi tra terra e acqua, dove a fare da padrona è la poverta'.
Rispetto alla costa, qui il clima è molto piu' umido e veniamo letteralmente presi d'assalto dalle zanzare: comincio a rimpiangere di non aver fatto l'antimalarica, vaccinazione consigliata ma non obbligatoria...fortunatamente ho abbondato con le scorte di Autan, che fino a questo momento sono rimaste intatte.
Ogni tanto compare anche qualche palazzina decente, ma perlopiu' i villaggi sono costituiti da palafitte in eternit alla cui vista Rang Beach e il resort che ci ospita sembrano una realta' distante anni luce, eppure non siamo tanto lontani...il Vietnam è un Paese che cambia volto nel giro di pochi km...
La terza bella sorpresa di questa uscita è il mercato galleggiante di Cai Rang: una serie infinita di barche che vendono frutta e verdura di tutti i tipi, e che ci offrono uno spaccato di vita quotidiana di questa gente, che passa piu' tempo in barca che dentro quelle baracche sul fiume.










C'è anche chi si accosta al battello per indurci in tentazione, e come si fa a dire di no ad un ananas appena raccolto?Se poi te lo sbucciano pure ;)
24 ore sono volate, e l'equipaggio ci saluta dopo averci scaricati a terra...anche in assenza di lussi, hanno saputo come coccolarci, non li dimenticheremo mai...
La minicrociera è finita, ma sulla terraferma le escursioni continuano.
Il Vietnam non è solo una meta per i surfisti, ma offre ottime opportunita' anche per gli amanti del trekking :)
Oltre alle nostre gambe, un valido mezzo alternativo che ci ha permesso di ammirare il Vietnam dall'alto in basso è la cabinovia
dalla quale è stato possibile lanciare uno sguardo a 360 gradi su queste terre verdissime
che messe a fuoco durante 50 anni di guerre continue - nell'ordine, contro i giapponesi negli anni '40, contro i francesi negli anni '50, contro gli americani negli anni '60 -'70, contro i cambogiani dal 1977 al 1991 ed una guerra lampo contro i cinesi nel 1979 - a partire dagli anni '90 hanno recuperato tutto il loro antico splendore. 
Non scrivo queste cose per sfoggiare le mie conoscenze storiche, oltretutto molto limitate, ma perche' credo che quella del popolo vietnamita sia la dimostrazione vivente che risorgere dalle proprie ceneri come una fenice è possibile, per tutti, anche per chi in questo momento sta precipitando sul fondo, o ci è gia' arrivato, e non crede in una risalita...una speranza c'è sempre, se non si smette di lottare.
E per concludere, a pochissimi km dalla nostra Rang Beach
ecco le dune di Mui Ne, che dimostrano ancora una volta come il volto del paesaggio vietnamita cambia nel giro di brevi distanze: a differenza della nostra spiaggia, qui il paesaggio è piu' tipicamente desertico
e la sabbia è diventata rossa :)
Stasera ripartiamo verso un'altra avventura, che non manchero' di raccontarvi ;)A presto!

Come farti capire
che c'è sempre tempo?
Che uno deve solo cercarlo e darselo,
che non è proibito amare,
che le ferite si rimarginano,
che le porte non devono chiudersi,
che la maggiore porta è l'affetto,
che gli affetti ci definiscono,
che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
che trovarsi è molto bello,
che non c'è nulla di meglio che ringraziare,
che nessuno vuole essere solo,
che per non essere solo devi dare,
che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
che adulare non è aiutare,
che quando non c'è piacere nelle cose non si sta vivendo,
che si sente col corpo e la mente,
che si ascolta con le orecchie,
che costa essere sensibili e non ferirsi,
che ferirsi non è dissanguarsi,
che chi semina muri non raccoglie niente,
che sarebbe meglio costruire ponti,
che su di essi si va dall'altro lato e si torna anche,
che ritornare non implica retrocedere,
che retrocedere puo' essere anche avanzare.

Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
Come farti sapere che c'è sempre tempo?

Mario Benedetti

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