Teschi, Diamanti, Cannibali e… Venantino Venantini

Da Luca.sempre @lucasempre_


Chi è?

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Come avrai già dedotto dal titolo, questo post è per lettori tosti.

Quindi se oggi ti senti particolarmente romantico/a, se sei appena uscito/a da una lunga storia d’amore e l’unico desiderio che hai è quello di rinchiuderti nella tua stanza ad ascoltare tra lacrimoni e imprecazioni Gigi D’Alessio o l’avatar di (quello che fu) Marco Masini, beh… non c’è davvero alcun motivo logico per cui tu possa trovare interessante questo articolo.

Perciò fermati qui.

Se invece ti piacciono i gialli e i misteri (forse) irrisolti, se hai una fascinazione per il corpo umano e le sue innumerevoli manifestazioni/trasformazioni, o semplicemente sei un inguaribile curiosone, allora questo articolo fa al caso tuo.

In particolare qui dentro ti parlerò di:

  1. Venantino Venantini.
  2. Il film più censurato nella storia del cinema.
  3. Un teschio e una quantità spropositata di diamanti purissimi.
  4. Una pittrice che dipinge splendidi quadri utilizzando… un particolare liquido corporeo.
  5. Un cortometraggio animato di 12 minuti che ci racconta un mondo dove gli esseri umani non esistono in quanto tali… ma solo in quanto “parti” del loro stesso corpo.
  6. Ce n’è abbastanza, no?

Sostanzialmente, come avrai capito, questo post è un viaggio nel [corpo umano]Che poi si parli di ossa o carne non fa davvero alcuna differenza. Credimi.

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# E io che credevo di essere un transessuale

A proposito di [corpo umano]. Questo prologo è necessario. Non solo. Questo prologo sconfina nei miei ricordi d’infanzia, e siccome non mi sono messo del tutto a nudo quando ti ho raccontato chi sono, voglio scavare ancora nei meandri del mio passato per rispondere alle domande che continuano a frullarti in testa dopo aver letto il titolo del post.

Domanda N°1: << Amore… ma tu sai chi è diavolo è questo Venantino Venantini? >>

Domanda N°2: << E che c’entra con teschi, cannibali e diamanti? >>

Domanda N°3: << E (soprattutto) come fa un cristiano a chiamarsi in “quel” modo? >>

Esatto. È come se i miei genitori mi avessero registrato all’anagrafe come Luca Luco.

Ripeti con me. Luca Luco.

In effetti avevo una vecchia zia abruzzese – tirchia che cagava salvadanai al posto di escrementi – che mi chiamava sempre “Luco” perchè secondo lei la “a” finale nel mio nome dava l’impressione che io fossi una femminuccia.

In effetti la teoria è interessante. Mia zia aveva scoperto l’origine della transessualità a partire dall’analisi del nome. Mia zia era un genio.

Anzi, era geni[a], in quanto donna.

E così – per un certo periodo della mia infanzia – ho creduto di essere transessuale, una femminuccia mancata imprigionata per sempre dentro il terribile corpo di un maschietto.

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… scavando nel mio passato

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Quindi voglio essere chiaro: se rinasco dittatore costruirò una civiltà di sole donne senza le [o] finali nella parole (che sanno troppo di maschio) e un’altra di soli uomini senza le [a] finali (che fanno troppo frocetto).

Ma torniamo a noi. Torniamo al mistero irrisolto contenuto già nel titolo di quest’articolo e ben esemplificato dall’immagine di apertura (era tanto tempo che non usavo più il termine “esemplificato”; sono soddisfatto). 

Dunque: chi diavolo è questo Venantino Venantini?

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# Chi è Venantino Venantini?

Pomeriggio di sole. Estrema periferia romana. Un condominio di merda di quasi venti piani, un citofono di merda con almeno 100 cognomi stampati sopra, spazzatura in strada + cani randagi anoressici + odore irrisolto di piscio di gatto.

Ore 14.30

Sul citofono c’è scritto Venantini.

Premo il pulsante. Poi tiro fuori il tubetto dell’Amuchina per disinfettarmi il dito.

<< Seee? >> (traduzione: il “Chi è?” in romanesco; può essere usato sia per rispondere al citofono sia al telefono)

<< Ehm… Abbiamo un appuntamento. Ha richiesto informazioni per quel quadro… >>

<< Se. Sarga pure. >> (traduzione: “Si, ho capito, mi ricordo, si accomidi pure” in romanesco; il “se” che troviamo qui è però differente dal “seee” di prima in quanto non si tratta di una formula interrogativa bensì affermativa; può essere usato per far capire al tuo interlocutore che è tutto a posto, che non ci sono problemi, che deve stare molto tranquillo perchè tu già sai come muoverti)

<< Grazie. >>

Mi apre questo tizio sulla settantina, alto, magro, barba incolta, un appartamento di merda. Ci conosciamo. Mi racconta che è separato. Viveva a New York, era sposato con un’americana. Ora invece abita in questo appartamentodemerdaaa con il figlio che ha deciso di seguire la carriera del padre.

La carriera di attore.

Sì. Hai capito bene. Venantino Venantini è (stato) un attore.

Non me lo faccio ripetere due volte e gli chiedo subito in quali film ha recitato.

<< Namareaaa. >> (traduzione: molti, tanti, troppi, come un’onda che ti travolge)

<< Mancomeliricordopiù. >> (traduzione: neanche io mi ricordo tutti i film che ho girato)

<< Ma l’animadelimejomortaccideBerlusconi se so’ finito qua. >>

(traduzione e scomposizione in parole: l’anima de li mejo (dei migliori) mortacci (defunti) de’ Berlusconi (di colui che allora era il nostro Presidente del Consiglio) se so’ finito qua (se sono finito qui, in questo appartamento di merda di un condominio di merda di un quartiere di merda, dopo aver lavorato tutta una vita nel cinema)

<< Ecco, appunto, come le stavo spiegando… l’artista che ha dipinto il quadro che lei vorrebbe avere intendeva rappresentare… >>

<< Nun te vojo fa perde’ tempo ma nun ciò na lira (traduzione: non voglio farti perdere tempo ma al momento non me la passo tanto bene). Tutta corpa dequerdeficientedeBerlusconi (traduzione: tutta colpa di quel poco di buono di Silvio Berlusconi). >>

<< Si, d’accordo… ho capito… ma pensi che può averlo anche a rate con soli… >>

<< Aridaje (traduzione: allora forse non mi sono spiegato bene). Tu me stai simpatico e pure er quadro me piace, ma l’animadelimejomortaccideBerlusconi nun ciò na lira (traduzione: tu mi sei davvero simpatico, e anche il quadro mi trasmette stimoli visivi inusuali e meravigliosi, ma grazie all’anima dei migliori defunti di Silvio Berlusconi al momento non dispongo del denaro necessario per ottemperare al costo del quadro, anche se lo acquistassi in comode rate mensili). Se semo capiti? (traduzione: mica te lo devo ripetere, no?) >>

<< Se. Se semo capiti. >> (ho lentamente compreso che dovevo adeguare il mio linguaggio al suo)

Alla fine – dopo oltre due ore di [mortacci] e [defunti] e [Berlusconi] – esco dall’appartamento senza aver compreso bene il senso di quel pomeriggio così originale e produttivo.

Ma la domanda resta: chi è Venantino Venantini? E soprattutto: quali film (avrebbe) girato? 

In realtà, uscendo da quel condominio di merda, non avevo dato molto peso al racconto del buon Venantini. Mi venne il forte sospetto, infatti, che quell’esuberante pensionato avesse confuso la parola “attore” con la parola “comparsa”. O che magari mi avesse riempito la testa di mille cazzate.

Un attore che avrebbe girato namareaaa de film. Lui?

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# I Cannibali al cinema

Mai dire mai.

Tempo dopo m’imbatto in una delle produzioni cinematografiche che tra la fine degli Anni Settanta e l’inizio degli Anni Ottanta hanno fatto la storia del genere “cannibale” al cinema.

Il film s’intitola Cannibal Ferox.

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La locandina di Cannibal Ferox

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Mentre scorrono i titoli di coda ho una visione. La visione recita:

- Venantino Venantino (il sergente Ross) -

Non ci posso credere! Il sergente Ross del film non è altro che l’animadelimejomortaccideBerlusconi, e cioè proprio il Venantino Venantino che avevo conosciuto io!

Curiosando in rete vengo poi a scoprire che tal Venantino Venantini è stato una specie di mito per i B-Movie italiani girati a cavallo tra gli Anni Sessanta e i primi Anni Ottanta, fino ad approdare ai Cesaroni 3 nel 2009 nel ruolo di Domenico Masetti

In carriera ha recitato in oltre 150 film, alcuni dei quali divenuti dei veri e propri cult.

Qualche titolo (giusto per):

    1. Apocalypse domani (ma solo perchè il NOW lo aveva già girato un anno prima Francis Ford Coppola)
    2. Paura nella città dei morti viventi 
    3. Sogni erotici di Cleopatra
    4. Giggi (con due “g”) il Bullo
    5. Devo continuare?

Alcune pillole dal web in riferimento all’arte del recitare di Venantino:

“La sua recitazione misurata lo colloca tra gli attori più interessanti degli Anni Sessanta, ma la discontinua qualità delle pellicole che gira non lo aiutano a diventare un autentico divo”.

Cazzo. Peccato. La recitazione era misurata. Esattamente come nella vita privata.

Poi vengo a sapere che nel 2009 è stato invitato a Cannes per il Festival del cinema.

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Prima

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Prima

Venantino Venantini

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Dopo (al Festival di Cannes nel 2009)

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Insomma: quel pomeriggio avevo conosciuto un vero attore. E Berlusconi lo aveva ridotto in quel modo.

Che mondo di merda.

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# Cannibal Holocaust

Cannibal Ferox – il film che vide recitare il geniale Venantino nella parte del sergente Ross – in realtà cavalcò l’onda di un altro film dedicato ai Cannibali che fece enorme scalpore nel 1980 e che ancora oggi, secondo molti, è il miglior film sui cannibali mai girato.

Tuttavia, a causa dell’estremo realismo di alcune scene (il regista venne accusato di maltrattamenti e torture sugli animali durante le riprese del film), la pellicola divenne la più censurata nella storia del cinema, arrivando a essere vietata in oltre 50 paesi.

Ma lasciamo la parola alla critica cinematografica:

“Viene tutt’oggi considerato, e spesso nominato, come il film più violento e controverso mai realizzato in tutta la storia del cinema.”

“Il film più selvaggio e brutale della storia moderna”.

“Violenza brutale. Stupro disumano. Cannibalismo nauseante. Questo è il mondo agghiacciante di Cannibal Holocaust!”.

Come se non bastasse, il regista Ruggero Deodato, lo sceneggiatore Gianfranco Clerici, i produttori e il distributore della pellicola furono condannati a quattro mesi di reclusione, 400.000 lire di multa e un mese di arresto con la condizionale.

E secondo te, caro sempreLettore/Lettrice, quale registra stra-cult moderno poteva interessarsi al film? Ma Quentin Tarantino! Mi sembra ovvio!

Del resto è noto a tutti che il buon Quentin è da sempre un grande ammiratore dei B-Movies italiani degli Anni Sessanta e Settanta, oltre ad essere forse il più grande regista “citazionista” moderno.

Sembra che abbia chiesto a Deodato di svelargli i trucchi di alcuni effetti speciali usati nel film. A buon intenditor…

Qui sotto il trailer del film in italiano.

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Il film, tra mille polemiche, uscì in versione integrale in DVD nel 2003 ma non escludo che girando un po’ per il Tubo tu non riesca a trovare qualche spezzone o addirittura la pellicola completa… 

Io del lungometraggio ho apprezzato in particolare l’approccio documentaristico (è stato completamente girato in presa diretta), approccio che se vogliamo anticipa di gran lunga la serie di documentari a metà tra fiction e reportage che oggi vanno tanto di moda (vedi ad esempio l’intera produzione cinematografica di Michael Moore) e, soprattutto, ho apprezzato quel confine tra reale e virtuale che ha fatto di YouTube “il più grande contenitore di video autoprodotti della storia”.

Ecco, Cannibal Holocaust sembra appunto questo: un film autoprodotto da una banda di ragazzacci cattivi che si “divertono” a stupire i followers su YouTube con immagini raccapriccianti.

Certamente il film ti resta impresso nella memoria, anche se devo riconoscere che alcuni aspetti della pellicola sono davvero controversi e – senza dubbio – inquietanti.

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# Teschi + Diamanti (+ George Michael)

Pensi ai cannibali e non puoi non pensare alla carne umana, alle ossa, ai teschi.

    1. Prendi un cranio appartenuto a un giovane vissuto tra il ’700 e l’800.
    2. Prendi una vagonata di diamanti (per l’esattezza: 8.601 diamanti puri, per un totale di 1.106 carati).
    3. Poi prendi uno dei più quotati artisti internazionali e mettigli in mano il teschio e la vagonata di diamanti.
    4. Vuoi sapere cosa succede?

Semplice. Succede questo:

    1. Succede che l’artista ricopre il teschio prima di platino e poi di diamanti. 
    2. Impiega 18 mesi. Li applica uno a uno. Meticolosamente. Solo diamanti bianchi. Solo diamanti purissimi.
    3. Il teschio viene battuto all’asta per 50 milioni di sterline (quasi 73 milioni di euro), diventando il teschio più costoso della storia (non solo della storia dell’arte contemporanea, ma della storia dell’uomo in generale).
    4. Il compratore doveva essere colui che cantava Wake Me Up Before You Go Go negli Anni Ottanta in una band che si faceva chiamare Wham!
    5. Il compratore doveva essere era George Michael.
    6. Alla fine però George rinunciò. Sembra che costasse troppo. Sembra.
    7. Così se lo aggiudicò un gruppo d’investitori (che è voluto restare anonimo).

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Damien Hirst e il suo teschio multimilionario

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L’artista invece si chiama Damien Hirst, e la sua creazione prende il nome di “For The Love Of God” (per l’amore di Dio).

Ma chi è questo Damien Hirst?

Beh, è l’artista che per primo ha messo uno squalo sotto formaldeide (vedi l’immagine sotto). Ma non solo squali. Anche mucche, ad esempio.

Tigri. 

Pecore.

E anche in questo caso – come per Cannibal Holocaust – le accuse di maltrattamenti sugli animali non si sono fatte attendere, nonostante l’artista si sia sempre giustificato affermando che gli animali venivano acquistati al macello, quindi già morti.

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Lo squalo di oltre 4 metri immerso in formaldeide


Madre e Figlio “divisi”

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L’arte di Hirst indaga da sempre il rapporto tra la [vita] e la [morte] (la morte, soprattutto), facendoci spesso riscoprire elementi di “bellezza” anche in un processo vitale da sempre associato al cupo, al nero, alla fine.

A Damien piace giocare (e riflettere) proprio sui contrasti:

      • Ironia (versus) Orrore
      • Bellezza (versus) Crudeltà
      • Nascita (versus) Morte

Il teschio tempestato di diamanti è quindi una contraddizione in essere: la morte non è più solo qualcosa da temere ma anche qualcosa da ammirare, un atto finale estremo che tuttavia “risplende” di una bellezza forse non immediatamente riconoscibile (eppure altrettanto stupefacente).

La morte (forse, per chi ci crede) genera altra vita. La morte non è altro che un passaggio necessario verso una nuova esistenza più luminosa, splendente.

Ma c’è anche un altro significato: il teschio rappresenta l’ineluttabilità di quello che diventeremo, e per quanto vogliamo sforzarci di [ritardare] il tempo che passa, di [ingannarlo] gonfiandoci la pelle e gli zigomi col botulino (fino a diventare “ridicoli” e “artefatti”, proprio come il teschio indiamantato) non c’è nulla che possiamo fare per arrestare questo processo.

Un teschio ricoperto di diamanti resta comunque un teschio. Anche se lo ricopri di gioielli, carati, bellezza.

Anche se lo rendi splendente come un diamante.

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For The Love Of God

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In questo caso – come dice il motto del blog – non posso certo raccomandarti di comprarlo, il teschio. E forse neanche di fartelo regalare (a meno che tu non abbia qualche parente multimilionario appassionato di arte contemporanea). Al limite… rubalo.

Ecco. Sì. Rubalo.

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# Quando il sangue diventa colore e pennello

Ok. Lei è fantastica. Le sue opere sono fantastiche. Si chiama Jordan Eagles e realizza quadri usando del sangue vero al posto del colore. La serie qui sotto prende il titolo di Blood Works.

A mio modo di vedere l’effetto finale è davvero splendido, spettacolare, fascinoso, ipnotico.

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Blood Works #1


Blood Works #2


Blood Works #3


Blood Works #4

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Su Vimeo puoi vedere un filmato che ti mostra come l’artista realizza i suoi “Lavori Di Sangue”.

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# Parti del corpo che vivono “separate” (dal corpo)

Mi piace chiudere questo post di secondosempre con un corto della durata di circa 12 minuti. Questo breve film d’animazione intitolato “L’origine delle creature” e girato da Floris Kaayk è ambientato sulla Terra in un futuro post-apocalittico.

In questo futuro:

      1. Gli esseri umani non esistono più in quanto tali. Esistono solo [parti] di corpi umani – mani, orecchie, occhi – “fuse” tra di loro al fine di migliorare l’efficienza e le condizioni di vita.
      2. Per sopravvivere in un mondo totalmente ostile e spietato – un universo fatto di macerie, polvere, buio – queste [nuove combinazioni umane] hanno però bisogno di collaborare tra di loro. Così un giorno decidono di erigere un vero e proprio grattacielo, una specie di Torre di Babele che permetta alla Regina Madre di raggiungere la Luce e dunque di riprodursi.
      3. Ma nonostante gli sforzi, a causa di una cattiva comunicazione tra le singole combinazioni, il tentativo fallisce…

Beh… lascio a te la visione di questo piccolo gioiellino che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti. A me ha colpito subito, fin dai primissimi fotogrammi.

È ironico. È inquietante. È… assolutamente originale.

Buona visione!

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# E tu?

Bene. In questo post abbiamo parlato di [corpo umano] e interconnesso [arte] [cinema] [pittura].

E tu cosa ne pensi? Conoscevi Venantino Venantini? Hai mai visto Cannibal Holocaust? Oppure sei rimasto colpito dai “lavori di sangue” di Jordan Eagles?

Ah, in ultimo voglio farti una confessione: anch’io ero interessato al teschio di Damien Hirst. Non ho partecipato all’asta solo per fare un favore a George Michael che mi aveva telefonato la sera prima per dirmi di non “ostacolarlo” nella trattativa. E invece alla fine pure lui s’è ritirato.

Vatti a fidare degli amici.

Già. Vatti a fidare.

Tag:Arte, B-Movie, Cannibal Ferox, Cannibal Holocaust, Cinema, Damien Hirst, For The Love Of God, Installazioni, Jordan Eagles, Ruggero Deodato, Sangue, Teschi, The Origin Of Creatures, Venantino Venantini