Tesi storiche

Creato il 06 aprile 2011 da Antonio
L'ineffabile Roberto De Mattei, ancora vice presidente del CNR, ha fornito una esaustiva spiegazione dei motivi che hanno portato alla caduta dell'impero romano. Se tutti gli storici concordano sulla rilevanza dell'evento non tutti sono d'accordo sulle cause della caduta dell'impero. E se già nel 410, in seguito al saccheggio di Roma da parte dei Goti di Alarico, persino San Girolamo scrisse "Si è spenta la luce più viva del mondo" e preso dallo sconforto aggiunse "Se Roma può perire, cos'altro ci resta di sicuro?", era perché non aveva ben compreso che dietro il barbaro conquistatore c'era niente meno che la mano di Dio!

Leonardo, San Girolamo penitente, ca 1480.

Lo storico De Mattei, attingendo a recentissime fonti storiografiche (De Gubernatione Dei di Salviano di Marsiglia, V secolo), ha stabilito che la causa della caduta dell'impero romano è stato il dilagare di costumi dissennati a Cartagine, in particolare una diffusa omosessualità che ha reso effeminati i romani rendendo facile la conquista da parte del maschiaccio dominatore e barbuto dai modi bruschi e poco gentili di cui Dio, maschio e sicuramente eterosessuale, si è servito per fermare la dissolutezza morale che ormai dilagava tra i pagani.
Io non sono uno storico di mestiere ma ad una prima lettura mi pare che l'ipotesi sia un tantino infondata, di Achille per esempio si narra che fosse un gran combattente e Patroclo non era suo cugino, come il kolossal interpretato da Brad Pitt tempo fa voleva far credere!
Ma Achille non è un personaggio reale, mi dirà giustamente uno storico di professione.
Mah, va a capire come va la storia alle volte!
***
Mi torna in mente una lapidaria battuta pubblicata da Spinoza.it un po' di tempo fa: «Il cardinale Barragan: "Trans e omosessuali non entreranno mai nel Regno dei cieli". Sanno troppe cose.»
Poi mi torna in mente anche un'altra cosa, che il presidente del CNR è un signore molto serio, il prof. Luciano Maiani, noto in tutto il mondo per la sua attività scientifica. Da una personalità così alta ci si aspetta una netta presa di distanze dalle dichiarazioni assai poco scientifiche del De Mattei. A poco serve appellarsi alla sacrosanta e irrinunciabile libertà di espressione esercitata fuori dall'incarico istituzionale, perché sappiamo tutti che se De Mattei non fosse il vice presidente del CNR quelle sue dichiarazioni sarebbero prese per quello che sono, deliranti farneticazioni di un fanatico fondamentalista omofobo ed esibizionista (e mi fermo qui anche se il barbaro che conquista perché virile mi suscita altre riflessioni!).

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