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Tessera del tifoso: ultras imbufaliti. Sarà mica che funzioni?

Creato il 27 agosto 2010 da Enmig

Contro Maroni mandrie di nerboruti microcefali sbraitano imbufaliti .
E’ mercoledì sera e ci troviamo ad Alzano Lombardo, in provincia della leghistissima Bergamo, città natale di Calderoli, nonchè caldissima piazza calcistica di una delle tifoserie più fumantine d’Italia: gli ultras dell’Atalanta. 
Tutto ha inizio verso le 22 quando 500 tifosi nerazzuri si accalcano ai cancelli della festa leghista “Berghem Fest” per manifestare la loro rabbia contro la tessera del tifoso, fortemente voluta dal ministro dell’interno. Una mezz’ora dopo, una sessantina di questi scalmanati sfuggono al controllo delle forze dell’ordine e arrivano dietro al palco dove stanno dibattendo Tremonti, Calderoli e lo stesso Maroni. Auto incendiate da ultras dell'AtalantaInterrompono il discorso di quest’ultimo sparando petardi e fumogeni. Mamme con bambini piccoli tra il pubblico scappano per mettersi al sicuro. La violenza si perpetua anche fuori dal comizio, sulle strade adiacenti. Cinque auto, di cui una della polizia e una dei vigili vengono incendiate. Cinque agenti mandati in ospedale, seppure fortunatamente in condizioni non gravi.
Le forze dell’ordine, grazie ai filmati disponibili e le perquisizioni di abitazioni di ultras già noti, hanno riconosciuto e denunciato per adunata sediziosa tre dei tifosi violenti.
Insomma cos’è questa tessera del tifoso che genera tanto sdegno tra i malati di tifo?

Materialmente non è altro che una tessera della forma di una carta di credito con in più allegata la foto del possessore. Ogni squadra vende al costo di 10 euro la propria tessera. In tale modo vengono offerte ai tifosi delle agevolazioni e degli sconti (convenzioni con aziende di trasporto e di ristoro, corsie dedicate, borsellino elettronico etc.). Le società possono utilizzarla anche per il proprio marketing. Ma la tessera serve soprattutto ai tifosi: solo con essa infatti si può sottoscrivere l’ abbonamento allo stadio e solo con essa si potrà seguire in trasferta la propria squadra dal settore «ospiti». Se non la si possiede, si può comunque seguire la propria squadra in trasferta ma non dal settore ospiti. Offre anche altri vantaggi: come l’usufruire delle vie di accesso preferenziali e l’evitare i controlli ai varchi dello stadio, infine permette di acquistare i biglietti anche al posto del documento d’identità.
Ora veniamo alle note dolenti. Cosa fa infuriare gli ultras?
Secondo noi la ragione principale di tanta collera è che tale tessera non potrà essere utilizzata da chi è sottoposto a Daspo (acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) e sarà sospesa a chi è stato condannato per reati da stadio anche con sentenza non definitiva per 5 anni a partire dal momento della condanna.

Contro la tessera del tifoso: scritte sui muri

Ma questa ragione pochi la espongono. Gli altri se ne guardano bene. Si nascondono invece dietro l’accusa di violazione della privacy del tifoso perchè per fare la tessera i nominativi del supporter vengono inviati dalla società alla questura che controlla se egli è o meno idoneo a possederla (secondo le limitazioni suddette). Ma è espressamente sancito che i dati verranno utilizzati dalla questura solo per il tempo necessario per il controllo e non saranno usufruibili per alcuna altra ragione.
Giornalisti stranamente critici contestano che dietro la tessera ci sarà un bel business economico per le società. A parte che i tifosi non saranno costretti a pagare alcunchè se non i salatissimi 10 euro per l’acquisto della tessera. Non crediamo comunque che sia tale sottigliezza a disturbare le poco sofisticate menti di questa nuova specie di ominidi: l’homo ultras finora pare capace al più di escogitare lanci di fumogeni, bombe carta o motorini dalle curve, risulta ancora indietro di qualche grande passo evolutivo per raggiungere l’intelligenza di capire che i nemici ”sbirri” compiono soltanto il proprio mestiere e farebbero probabilmente volentieri a meno di menare e di essere menati. Figuriamoci se gli ominidi intuiscono la leggera opinabilità dei sotterfugi economici delle società da essi stessi tifate.
No, i tifosi si nascondono dietro altre sciocchezze. 
Per esempio dicono: gli stadi si svuoteranno!
Si svuoteranno da chi? Da loro esagitati che invece di incitare la propria squadra incitano alla violenza contro la tifoseria avversa? Tanto meglio.
Io comunque non credo si svuoteranno, confido che la grande maggioranza dei tifosi non siano quelli lì. E se mi sbaglio, pazienza. Si svuotino pure gli stadi. Meglio deserti che luoghi di omicidio.
Ma le società perderanno soldi! A parte che guadagnano poco dagli stadi e molto più dai vari diritti e pubblicità. E comunque non ci pare che la miseria sia la malattia che affligge il nostro calcio: di dindi ne girano anche troppi.
Ma non risolverà il problema della violenza negli stadi! Forse no, ma crediamo sia un buon primo passo per limitarlo.
In ogni caso bisogna constatare che questa tessera un difetto ce l’ha. Nulla a che vedere con quelli tirati fuori dai più furbi: sciocche le recriminazioni sulla perdita di privacy del tifoso e sulla perdita di spettatori, ridicola la critica alla troppa intransigenza nei confronti degli ultras che non hanno poi commesso cose “così gravi” ma che “per qualche inezia” sono finiti sotto Daspo.
Noi della tessera vediamo un solo difetto, quello opposto: la morbidezza. Il cercare di frenare la violenza ma senza infierire fino in fondo. No, la tessera deve essere ancora più dura. Spietata.
La sua più grave pecca è senz’altro quella di consentire ai tifosi senza tessera di andare in trasferta, seppur non nel settore ospiti. In tal modo si risolve poco, rischiando addirittura di peggiorare: avremo cani sciolti all’interno della curva di casa, quella nemica.
E allora Maroni non ci deluda e mantenga la sua reputazione di ministro duro e puro: impedisca a chi rifiuta la tessera di andare in trasferta, in qualunque settore. Il tifoso recalcitrante guardi la partita a casa e tiri pure quanti petardi vuole al suo televisore.
Con le bestie – per il paragone ci scusino molto uccelli, anfibi, rettili, pesci e mammiferi- bisogna usare il bastone, non la carota.

 


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