Test Big Stopper Lee - Chiesa di San Michele, Brendola (VI)

Da Enricogrotto
Test sul campo...
05/10/2010. Approfittando di una serata tranquilla, prima di cena mi sono recato a Brendola (VI) con l'intento di salire al castello per il tramonto: obiettivo testare il filtro ND "Big Stopper" della Lee sul campo nelle condizioni di luce più critiche. Arrivato sul posto, però, sono stato costretto a modificare i miei piani: infatti il castello era inagibile!! Così sono sceso malvolentieri nella piazzetta antistante la chiesa di San Michele, inaugurata nella versione attuale nel 1890, ma costruita sfruttando le fondamenta di edifici del VI-VII secolo.
Venendo al nostro filtro, riporto di seguito le caratteristiche principali:
- Categoria: filtro Netural Density (ND)
- Tipologia: filtro a lastrina
- Tempo esposizione: +10 stop
- Misure: 100x100mm
- Materiale: vetro, isolante
- Prezzo: circa 115 € + s.p.

A essere precisi, il filtro non è propriamente un filtro "ND" e non tutti i filtri sono precisamente da 10 stop! Ma andiamo con ordine...
Ho utilizzato per il mio test una Nikon D40 e un Nikkor 12-24 f/4 (mi sono però già confrontato con un amico che ha testato il filtro su Nikon D300 arrivando alle stesse conclusioni! Inoltre le notizie che ho trovato sul web sono sovrapponibili per la maggior parte a ciò che sto per scrivere).
Utilizzo
Il suo utilizzo è molto semplice: si compone la foto come meglio si desidera e si calcola il corretto tempo di esposizione senza l'utilizzo del filtro ND (già in questa fase è opportuno posizionare i vari filtri GND o Pola aggiuntivi); con un rapido calcolo (o sfruttando il comodo flogliettino sulla trasformazione dei tempi di esposizione fornito nella confezione) si ottiene il tempo di esposizione per l'utilizzo del filtro; a questo punto potremmo montare il filtro e dare inizio alla nostra foto! [N.B.: viste le proprietà del filtro stesso, nella maggioranza delle occasioni in cui si sfrutta il tempo di esposizione supera i 30"; consiglio quindi di munirsi di un comando remoto per lo scatto]
Ora concentriamoci sulle sue qualità...
Dominanti
Lasciando le impostazioni del bilanciamento del bianco (WB) on camera su AUTO, la nostra foto risulterà al termine dell'esposizione tendenzialmente blu, con un'alterazione cioè delle cromie naturali, alterazione comunque abbastanza semplice da correggere in pp anche per chi poco ci sa fare con i programmi di fotoritocco. Ovviare al problema, però, è molto semplice! Prima di effettuare il nostro scatto è sufficiente impostare on camera il WB il più "caldo" possibile (solitamente se non erro a 8900°K). Facendo questo la foto sarà quasi pronta: quasi in quanto persisterà una debole dominante blu, ma basterà un rapido intervento sul WB in pp per sistemare le cose. Confrontando questo filtro con il suo più diretto avversario, il B+W ND110, la dominanza è il primo punto a favore per il Lee; infatti la dominanza magenta restituita dal B+W è davvero difficile da eliminare il pp per riportare i colori al loro splendore naturale, nonostante i vari tentativi di correggere il wb on camera (ho testato anche il B+W ND110 grazie alla concessione di un amico!)...

WB on camera su AUTO; nessuna correzione del WB in post produzione

Correzione del WB in post produzione (8900°K, valore massimo impostabile on camera)
Tipologia
Altro punto cruciale che vede in competizione i due filtri appena menzionati è la loro tipologia. Mentre il B+W è un filtro a vite (con gli svantaggi che comporta, su tutti la difficoltà ad utilizzarlo in associazione con altri filtri e, non da meno, la "vignettatura" che produce a focali molto corte), il Lee è a lastrina. Il filtro così è facilmente inseribile nell'apposito holder (Foundation kit, Lee) e si può tranquillamente utilizzare in associazione con ulteriori filtri senza oltretutto perdere mm di focale molto preziosi! Le uniche accortezze che è necessario utilizzare sono: 1) una volta impostata la corretta messa a fuoco, è indispensabile impostare tale controllo su manuale prima di premere l'otturatore altrimenti la fotocamera non sarà in grado di procedere con lo scatto (sarebbe come chiedere all'esposimetro di funzionare in piena notte!); 2) inserire il filtro nel primo slot per evitare infiltrazioni di luce molto spiacevoli. Il filtro ai lati è munito di un materiale isolante che permette al vetro di aderire perfettamente alla plastica dell'holder, eliminando così gli altrimenti inevitabili flare&C.
Esposizione
Seconda cosa da precisare riguarda il tempo di esposizione che il filtro permette di ottenere: come dichiarato anche dalla casa costruttrice nella confezione del filtro, esso può aumentare l'esposizione dai 9 stop e 1/3 fino ai 10 stop e 2/3!! Si rende quindi necessario un piccolo test al momento dell'arrivo del filtro per "scoprire" quanto nero è il nostro vetro!
Costruzione
Le misure 100x100mm lo rendono utilizzabile con tutte le principali ottiche in commercio (basta munirsi dei rispettivi anelli adattatori; questa caratteristica lo rende abbastanza sovrapponibile al B+W).
Il materiale di fabbricazione è di primissima qualità: già prendendolo in mano lo si capisce dal suo peso; per preservarne la funzionalità, però, consiglio di acquistare l'apposito panno portafiltri Lee.
Il prezzo di certo non è tra le caratteristiche più accattivanti (acquistando il B+W si risparmiano super giù 20-30 €), ma, come tutto il materiale Lee, la sua qualità ci spinge a fare anche questo sacrificio!
Aspetti negativi
Finora sono emersi esclusivamente gli aspetti positivi del filtro! Ma ahimè ci sono anche dei contro...
Abbiamo già menzionato la sua non completa neutralità. Ma altro punto a sfavore del filtro è la vignettatura in cui si occorre: gli angoli della foto risulteranno sottoesposti e richiederanno un intervento selettivo in pp, con una conseguente perdita di qualità.

Esempio estremo di vignettatura con l'utilizzo del Big Stopper Lee; nessun intervento in pp
In campo paesaggistico la sua impiegabilità è a volte limitata: 10 stop risultano "pochi" per ottenere delle vere lunghe esposizioni di giorno (in presenza del sole l'esposizione varia circa tra i 2" e i 10", più che sufficienti per l'effetto seta dell'acqua, ma pochi per ottenere l'effetto scia delle nuvole o il livellamento delle onde di un lago/mare; personalmente spesso lo utilizzo in associazione con un filtro ND da 2 stop per prolungare l'esposizione fino ad un paio di minuti; le cose cambiano nel caso in cui non ci sia luce solare), ma a volte troppi per poter esporre correttamente la scena, soprattutto con la luce dell'alba o del tramonto! Senza l'impiego di altri filtri, l'esposizione (con sole alle spalle al tramonto/alba) si aggira tra i 2'-3'30", tempo più che accettabile. Ma se pensiamo che a questo tempo dobbiamo magari aggiungere altri 3 stop per l'uso di un GND 0.9 (filtro graduato ND da 3 stop, il più appropriato in queste condizione di luce), il tempo di esposizione lieviterà in modo eccessivo: arriveremo a 15'-30' di esposizione (senza contare il cambiamento di luce tipico di questi momenti)!!! Bisognerà quindi essere molto accorti nel valutare la condizione di luce per utilizzare questo filtro. Sarebbe molto interessante se la Lee producesse un filtro a lastrina da 6 stop... (esiste in commercio un filtro ND da 6 stop della B+W, ma non ho mai avuto l'occasione di provarlo... resta però il fatto che come il fratello maggiore è a vite!). [I parametri precedentemente esposti sono riferiti al sensore della Nikon D40 impostato su una sensibilità ISO di 200 e a chiusura del diaframma a f/16; riducendo l'apertura del diaframma (a) o alzando la sensibilità ISO (b) sarà possibile ridurre il tempo di esposizione, con le ben note conseguenze che queste operazioni porteranno - a) diminuzione della profondità di campo; b) aumento degli artefatti digitali prodotti dal sensore quali ad es. il rumore]
Non ho mai testato la sua impiegabilità in altri campi come quello dell'architettura.
Ritornando al nostro esperimento, nella foto a seguire mi trovavo con la luce del tramonto con il sole alle spalle (erano proprio gli ultimi minuti di luce sfruttabili!); non volendo modificare diaframma e sensibilità ISO, sono stato costretto ad evitare l'uso di ulteriori filtri e recuperare la porzione di terra successivamente in pp. Questo anche perchè la conformazione del soggetto poco si addice all'uso di filtri GND siano essi hard o soft...

Dati exif: Fotocamera: Nikon D40 - Ottica: Nikkor 12-24mm f/4 - Lunghezza focale: 12mm - Diaframma: f/16 - Sensibilità ISO: 200 - Tempo di esposizione: 208.2" - Filtri: Big Stopper Lee
In questo caso il filtro ha restituito un tempo di esposizione ottimale per avere la scia delle nuvole, restituendo un'atmosfera più particolare alla foto [starà poi al gusto del fotografo e al suo intento capire se l'effetto sia appropriato o meno all'immagine che si accinge a scattare].
In un'altra occasione il filtro Big Stopper mi era tornato molto utile; mi trovavo sulle rive di un lago dolomitico ai piedi delle Torri del Vajolet.

Dati exif: Fotocamera: Nikon D40 - Ottica: Nikkor 12-24mm f/4 - Lunghezza focale: 12mm - Diaframma: f/16 - Sensibilità ISO: 200 - Tempo di esposizione: 25" - Filtri: Big Stopper Lee, 0.6 ND Grad Soft Lee
Questa volta il filtro mi ha permesso di imprimere sul sensore differenti momenti di luce: infatti nel corso dell'esposizione i raggi solari hanno baciato qua e là il soggetto. Il risultato è stato di esser riuscito a catturare il bellissimo riflesso nell'acqua, addolcendo poi il passaggio tra le zone di ombra e di luce sfumandone le tonalità [anche qui l'effetto può piacere o non piacere...].
Riassumendo...
Pro:
- Facilità di utilizzo (filtro a lastrina) [++]
- Materiale di fabbricazione (vetro e isolante) [++]
- Misure di costruzione [++]
- Neutralità del filtro (se paragonato con la concorrenza) [+]
- Impiegabilità di giorno [+]
Contro:
- Prezzo [-]
- Vignettatura [-]
- Impiegabilità limitata nei momenti di luce migliore [--]
Riporto di seguito due interessanti review che mettono a confronto il Big stopper Lee con il ND110 B+W (qui) e il Big Stopper con il 10 Stop Hitech (qui).

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