Test Match: Riviviamo l’ultimo Scozia-Tonga (24.11.2012)

Creato il 17 novembre 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

Un momento di Scozia-Tonga del novembre 2012 (mia foto)

Siamo entrati nella settimana che porta all’ultimo impegno della Scozia nei viagogo Autumn Tests, in programma sabato al “Rugby Park” di Kilmarnock. L’avversario sarà Tonga, una nazionale che non fa tremare le vene e i polsi, a meno che non ti chiami Scozia e non hai un precedente indimenticabile distante poco meno di due anni. Qui sotto, riporto il mio commento alla gara degli EMC2 Tests 2012, anche allora l’ultima, quando Tonga conquistò un’incredibile vittoria ad Aberdeen.

Buona lettura.

24.11.2012, Pittore Stadium (Aberdeen) - Motivazioni. Nella vita e nello sport, sono il fondamento su cui si costruiscono tutti i risultati. Quando sono poche, di solito la strada non è molto lunga. Quando sono troppe, c’è il rischio di non saperle gestire.
Quanto capitato alla Scozia, oggi, è espresso esattamente nella seconda ipotesi.
La squadra di coach Robinson scende in campo al “Pittodrie” di Aberdeen con la pressione di portare a casa una vittoria convincente; la Scozia, oggi, non deve solo vincere, deve anche dare impressione di una ritrovata vitalità, dopo le due prestazioni agrodolci contro le potenze All Blacks e Springboks, nell’ultima gara del 2012.
L’avversario, oltretutto, è di quelli che, almeno sulla carta, si presterebbero alla bisogna.

Tuttavia, guai a sottovalutare la controparte, nel rugby.

Tonga, numero 12 del ranking IRB, che ha da poco lasciato alle Fiji il per nulla ambito titolo di “peggiore tra le nazionali pacifiche”, battuta non senza difficoltà anche dall’Italia ad inizio mese, nel primo test match degli Azzurri al “Rigamonti” di Brescia, arriva ad Aberdeen con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere.
La squadra, di per sè, non è malaccio; nel XV titolare di oggi, quattro giocano in Francia e due in Inghilterra, ma c’è anche un pezzetto di Italia: lo sponsor sulle maglie è una nota acciaieria del bresciano (Ghial), mentre il numero dieci è sulle spalle di Apikotoa, apertura dell’Alghero Rugby.
Tonga, come tutte le nazioni pacifiche, gioca un rugby basico, supplendo alla non eccelsa tecnica con dosi, a volte eccessive, di fisicità; fisicità che, se non controllata, porta a vere e proprie ingenuità, tradotte nel rugby con punizioni contro e cartellini gialli.

La Scozia sbaglia, ancora una volta, l’approccio alla gara, perchè anzichè puntare sulla maggiore tecnica, giocando al largo per Visser e Lamont, per esempio, dando respiro alla manovra, oppure con la coordinazione tra trequarti e avanti, si incaponisce in un gioco sporco, con palle riciclate malissimo dai raggruppamenti, senza fantasia, cadendo nella trappola tesa dai tongani: ossia, accettare di giocare il rugby che gli isolani prediligono.
Ne esce un primo tempo brutto, quasi bruttissimo, con le due squadre che sbagliano anche molto dalla piazzola ma che la Scozia chiude avanti 6-3 grazie a due calci di Laidlaw. La Scozia soffre la troppa pressione, le spalle dei ragazzi di coach Robinson sono ancora troppo fragili per portare questo fardello e i blues si rifugiano appena possono nei calci piazzati. E’ evidente, fin da subito, la loro poco fiducia nei propri mezzi.

Nella ripresa, Tonga capisce che i padroni di casa hanno paura di vincere, almeno pari a quella di perdere, e premono sull’acceleratore. La Scozia si squaglia, come neve al sole, e gli isolani marcano addirittura due mete, pur giocando in 14 (sin-bin per l’openside flanker Latu, che si lancia lateralmente su una maul…) per dieci minuti centrali della ripresa; Apikotoa non trasforma una delle due marcature, ma un suo piazzato manda Tonga sul 15-21, a meno di un quarto d’ora dal termine della gara.
Robinson fa giocare tutte le riserve, adesso, provando a mescolare le carte.
Ma la Scozia, oggi, non ne ha.
Così anche quando Timani si fa mandare fuori per un’altra stupidata a gioco fermo, per aver letteralmente ribaltato da terra il neoentrato mediano Lawson, l’inerzia della gara non cambia. Nemmeno una mischia ai 5 metri, ripetuta tre volte, consente alla Scozia di portarsi a casa il brodino di una vittoria.

I tongani non sono più tanto simpatici, adesso, perchè sentono che possono portarsi a casa la partita, facendo, come si suol dire, saltare il banco.
E arriva, a sorpresa sulla carta ma tutt’altro che demeritata visto lo svolgimento dell’incontro, una vittoria di Tonga. Perchè quando la mischia viene resettata per la terza volta, il pack scozzese è tutto impegnato a “stappare” gli avversari e non si avvede che l’ovale è, invece, giocabile; ne nasce una ripartenza, che chiude di fatto l’incontro.
Il pubblico, numeroso e quantomai caloroso, che ha gremito le tribune del Pittodrie, resta sbalordito (poco prima, era stata l’invasione di uno streaker ad eccitare la folla) e se ne va in silenzio.
La Scozia ha mancato anche l’ultima occasione per chiudere l’anno con una vittoria; serviva un miracolo, per migliorare la posizione nel ranking ed evitare un girone di ferro ai prossimi sorteggi della RWC 2015, che si terranno in dicembre. Serviva una scossa.
Una scossa è arrivata, ma non quella che Brown e compagni si aspettavano.

Scozia 15 (cp: Laidlaw 5)

Tonga 21 (mete: Lokotui, Vainikolo; tr: Apikotoa; cp: Apikotoa 3)

Scotland: 15 Hogg, 14 Lamont, 13 Evans, 12 Scott, 11 Visser, 10 Laidlaw, 9 Pyrgos, 1 Traynor, 2 S. Lawson, 3 Murray, 4 R.Gray,  5Kellock, 6 Strokosch,  7K. Brown, 8 Denton.
Sostituzioni: De Luca per Evans (64), Heathcote per Laidlaw (71), R. Lawson per Pyrgos (55), Hall per S. Lawson (52), Cross per Murray (52), Barclay per Denton (55). Non entrati: Reid, Gilchrist.

Tonga: 15 Lilo, 14 Vainikolo, 13 Hufanga, 12 Piukala, 11 Helu, 10 Apikotoa, 9 Moa, 1 Taumalolo, 2 Taione, 3 Aulika, 4 Tuineau,  5 Lokotui,  6 T-Pole,  7 Latu, 8 Ma’afu.
Sostituzioni: Fatafehi per Piukala (72), Iongi per Helu (78), Ma’asi per Taione (76), Mailau per Aulika (47), Mafi per Tuineau (78), Timani per T-Pole (52)
Non entrati: Sakalia, Paea.

HT: 6-3
Sin Bin:
33′ Lokotui (Tonga), 74′ Latu (Tonga), 79′ Timani (Tonga).
Arbitro: Mathieu Raynal (France).
Att: 20,306

AGGIORNAMENTO 25.11.’12

Andy Robinson, questa mattina, si è dimesso dal ruolo di head coach della Nazionale Scozzese. Già nel corso della conferenza stampa post-partita, Robinson aveva espresso tutto il suo disappunto per la situazione che si era venuta a creare, dopo le tre sconfitte consecutive in altrettante gare casalinghe, che si andavano a sommare al “cucchiaio di legno” guadagnato nell’ultimo 6 Nazioni.
Ovviamente, non è ancora stato deciso chi sostituirà l’inglese nel ruolo; chiunque sia, dovrà lavorare moltissimo sulla psicologia, perchè fra poco più di due mesi, esattamente il 6 febbraio, la gara contro l’Italia al Murrayfield aprirà il Championship del 2013.
E questo, come direbbero da queste parti, non è per nulla un “wee problem“…