Quasi spacciati, salvo miracoli nella seconda parte della stagione, gli altri pretendenti come Raikkonen (13.00) ed Hamilton (16.00). Nelle ultime settimane oltre alle questioni riguardanti i gran premi sta salendo agli onori delle cronache la questione gomme e la relativa inchiesta della Fia ai danni di Mercedes e Pirelli. Ma cerchiamo di ricorstruire la vicenda anche per chi non è a conoscenza di tutti i dettagli. Lo scorso 5 giugno, nel corso del GP di Monaco, la Red Bull e la Ferrari hanno presentato un ricorso alla Fia per chiedere chiarimenti in merito ad un test di tre giorni condotto sul circuito di Barcellona da parte della scuderia Mercedes e da Pirelli. Ad essere oggetto del contendere non è tanto il test ma soprattutto l’utilizzo della monoposto utilizzata nella stagione in corso. Un aspetto, quest’ultimo, esplicitamente vietato dal regolamento sportivo. Nell’ambito dell’inchiesta della Fia sono state richieste delucidazioni anche alla Ferrari in merito ai test effettuati a Barcellona il 23 e il 24 aprile scorso con gomme Pirelli. In quell’occasione, però, la rossa di Maranello ha rispettato in pieno il regolamento in quanto ha utilizzato la vettura del 2011. È notizia di oggi che Mercedes e Pirelli compariranno davanti al Tribunale della Fia il prossimo 20 giugno nella sede di Parigi. Ad annunciarlo è stata la stessa Fia tramite una nota sul proprio sito ufficiale. Naturalemente sia Mercedes che Pirelli si dichiarano innocenti. Ross Brawn, team principal della Mercedes, ha ribadito in conferenza stampa che non si trattava di test segreti, ma di test privati. A far insospettire però sono ad esempio le foto pubblicate da Lewis Hamilton proprio in quei giorni sul suo profilo Twitter di una sua vacanza in Florida. Un gesto questo che è servito per depistare tutti. Ross Brawn non è nuovo a capolavori di stile. Tutti ricordano quando nel 2009 sostenne che il doppio diffusore delle sue monoposto non presentava un “buco” ma una “apertura”. In quel caso, nonostante l’evidenza, vinse la causa e si portò a casa pure il campionato. Questa volta ciò che potrebbe discolpare la Mercedes è la mail che autorizzava i test firmata dal capo dipartimento tecnico della Fia Charlie Whiting. Il furbo Brawn riuscirà a scamparla anche questa volta? Sulla vicenda si è pronunciato anche il Presidente Montezemolo che non ha usato di certo mezze parole. Il numero uno della Ferrari è contento per le affermazioni della Fia e si augura che il regolamento sia uguale per tutte le scuderie. Il 20 giugno molto probabilmente arriverà la sentenza.
Quasi spacciati, salvo miracoli nella seconda parte della stagione, gli altri pretendenti come Raikkonen (13.00) ed Hamilton (16.00). Nelle ultime settimane oltre alle questioni riguardanti i gran premi sta salendo agli onori delle cronache la questione gomme e la relativa inchiesta della Fia ai danni di Mercedes e Pirelli. Ma cerchiamo di ricorstruire la vicenda anche per chi non è a conoscenza di tutti i dettagli. Lo scorso 5 giugno, nel corso del GP di Monaco, la Red Bull e la Ferrari hanno presentato un ricorso alla Fia per chiedere chiarimenti in merito ad un test di tre giorni condotto sul circuito di Barcellona da parte della scuderia Mercedes e da Pirelli. Ad essere oggetto del contendere non è tanto il test ma soprattutto l’utilizzo della monoposto utilizzata nella stagione in corso. Un aspetto, quest’ultimo, esplicitamente vietato dal regolamento sportivo. Nell’ambito dell’inchiesta della Fia sono state richieste delucidazioni anche alla Ferrari in merito ai test effettuati a Barcellona il 23 e il 24 aprile scorso con gomme Pirelli. In quell’occasione, però, la rossa di Maranello ha rispettato in pieno il regolamento in quanto ha utilizzato la vettura del 2011. È notizia di oggi che Mercedes e Pirelli compariranno davanti al Tribunale della Fia il prossimo 20 giugno nella sede di Parigi. Ad annunciarlo è stata la stessa Fia tramite una nota sul proprio sito ufficiale. Naturalemente sia Mercedes che Pirelli si dichiarano innocenti. Ross Brawn, team principal della Mercedes, ha ribadito in conferenza stampa che non si trattava di test segreti, ma di test privati. A far insospettire però sono ad esempio le foto pubblicate da Lewis Hamilton proprio in quei giorni sul suo profilo Twitter di una sua vacanza in Florida. Un gesto questo che è servito per depistare tutti. Ross Brawn non è nuovo a capolavori di stile. Tutti ricordano quando nel 2009 sostenne che il doppio diffusore delle sue monoposto non presentava un “buco” ma una “apertura”. In quel caso, nonostante l’evidenza, vinse la causa e si portò a casa pure il campionato. Questa volta ciò che potrebbe discolpare la Mercedes è la mail che autorizzava i test firmata dal capo dipartimento tecnico della Fia Charlie Whiting. Il furbo Brawn riuscirà a scamparla anche questa volta? Sulla vicenda si è pronunciato anche il Presidente Montezemolo che non ha usato di certo mezze parole. Il numero uno della Ferrari è contento per le affermazioni della Fia e si augura che il regolamento sia uguale per tutte le scuderie. Il 20 giugno molto probabilmente arriverà la sentenza.
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