Test veloce sulla lente SAMYANG 14mm T3.1 VDSLR (Canon)

Da Gianguidozurli @gianguidozurli

Video

Dopo appena 22 ore dall’ordine (e di sabato!), Amazon mi ha consegnato l’obiettivo Samyang 14mm T3.1 VDSLR con attacco Canon. Si tratta di una lente “Cine”, pensata appositamente per il video grazie alla presenza di ghiere dentellate per meccanismi Follow Focus e della regolazione dei diaframmi fluidi (decliccati, il cui valore è espresso in T e non f/).

Si tratta di una lente grandangolare pensata per il formato 35mm Full Frame, quindi adatto a fotocamere come la Canon EOS 6D, 5D Mark II, III, EOS 1D-X, 1D-C. Tuttavia nulla vieta di poterla adattare ad un formato molto più piccolo, come il Super 16mm della Blackmagic Pocket Cinema Camera.

Ho deciso di effettuare un test al volo, senza nessuna pretesa. La costruzione della lente è assolutamente solida ed esteticamente non ha nulla da invidiare alle cosiddette “lenti di marca”. L’aspetto della lente frontale somiglia ad un fisheye (anche se non lo è) e il tappo è molto grande e particolare. Il paraluce è integrato alla lente e non si può smontare. Impossibile montare filtri a vite.

Ho lasciato impostata la Canon EOS 5D Mark II a 24fps, 1/50, 320ASA e come Picture Style ho scelto il Technicolor Cinestyle, quello che secondo me, somiglia di più al LOG della Blackmagic Pocket Cinema Camera. Un po’ di distorsione ai bordi dell’immagine si nota, ma molto meno rispetto a certe lenti zoom originali Canon. A parte quello, non ho notato particolari problemi.

Il filmato che ho girato, come potete vedere in fondo, parte da diaframma T22 per arrivare fluidamente, cambiando inquadratura, a T5.6. I valori non possono essere visti sul display della camera, ma sull’obiettivo e a sinistra, esattamente come su ogni lente Cine che si rispetti. Il direttore della fotografia, o il suo assistente, cambia il valore T in fase di ripresa tenendo alla propria destra la macchina da presa.

Sulla Blackmagic Pocket Cinema Camera, l’obiettivo si trasforma. La lente deve essere moltiplicata per tre, quindi diventa circa un 42mm. La messa a fuoco, in questo caso, deve essere molto più precisa e ovviamente si perde l’effetto grandangolare. La Pocket Camera l’ho lasciata impostata a 24fps, 180˚ di otturatore e 800ASA di sensibilità (nativa). Ho giocato coi valori T del diaframma, partendo da 22 ed arrivando a 8 (la Pocket Cinema Camera ha una latitudine di posa superiore alla 5D Mark II). Il tipo di file è un Apple ProRes 422.

La prima clip aveva un bilanciamento del bianco impostato a 4500K, mentre quella successiva a 5600K. Come potete notare dal video, dal minuto 1:00 al 1:02 e dal minuto 1:15 al minuto 1:18 è presente un flare nell’angolo superiore a sinistra. Su una lente così grandangolare (così curva) non mi stupisce affatto e personalmente, stilisticamente, non mi da nemmeno fastidio. Esistono un sacco di plugin per cercare proprio questo effetto.

Le clip sono state convertite da Techincolor Cinestyle a LUT e dal LOG della BMPCC a Rec.709 con DaVinci Resolve 10.1 Lite.

Fotografia

E per quanto riguarda la fotografia? Si può impiegare una lente Cine per le riprese fotografiche? Assolutamente si, ma non è nata per quello. Intanto manca qualsiasi tipo di aiuto sulla messa a fuoco (non è un obiettivo autofocus… vecchia scuola). Con il video si mette a fuoco per mezzo di un oculare tipo Zacuto Z-Finder Pro o un monitor HDMI esterno. Per quanto riguarda la ripresa fotografica, in questo caso, manca il focus peaking (personalmente non l’ho mai usato sulla 5DMK2, (probabilmente non ha nemmeno questo tipo di opzione; non lo so). Ho provato a scattare tre immagini differenti e in condizione di luce difficile (controluce o zone d’ombra molto forti) e ho provato a post-produrre le immagini con Adobe Lightroom 5 (ebbene si, sto usando Lightroom e continuerò a farlo finchè Apple non aggiornerà Aperture).

E’ possibile ingannare Lightroom sul profilo della lente

Le immagini sono oggettivamene buone, ma soffrono di distorsione a barilotto al centro della foto e di vignettatura. Nulla che non si possa sistemare in post-produzione con Lightroom. Ricordate che stiamo parlando di una lente grandangolare molto spinta, luminosa e che costa meno di 400 euro. Se fosse una lente fotografica (e non Cine), la Samyang 14mm T3.1 sarebbe un 14mm f/2.8. Per risolvere il problema della distorsione, ho deciso di “ingannare” Adobe Lightroom: sono andato nel modulo di Sviluppo e ho selezionato sotto la voce Correzioni obiettivo -> Profilo -> Attiva correzione profilo, la lente Canon EF 14mm f/2.8 L USM e… bum! In un attimo l’immagine ha perso la deformazione. Sotto lo stesso pannello è possibile anche regolare la correzione della vignettatura. Non ho notato aberrazioni cromatiche particolarmente fastidiose, ho visto degli obiettivi Canon comportarsi molto peggio dal punto di vista dell’aberrazione e altri molto meglio.

In sostanza si tratta di una lente più che onesta. L’unica seccatura è quella di dovere effettuare in Lightroom un po’ di correzioni manuali  in quanto non è riconosciuta dalla lista di lenti che Adobe mette a disposizione. In ogni caso, col trucchetto di selezionare la lente Canon equivalente dalla voce Correzioni lente, si risparmia molto tempo nella post-produzione manuale.

Proseguirò con altri esperimenti, iniziando ad adocchiare anche l’obiettivo Samyang 35mm T1.5 VDSLR tra i prossimi acquisti.

Le lenti Samyang possono essere acquistate anche con i brand Bower, Rokinon e Walimex.



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