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Credo che niente, meglio della domanda che ci è stata posta dall’albergatrice di Chefchaouen (la nostra meta successiva), possa descrivere meglio questa tappa del nostro viaggio: “Venite da Tetouan? E che cavolo ci facevate a Tetouan?!?” Giuro che ce lo siamo chiesti anche noi! Scherzi a parte, il nostro difficile rapporto con questa città nasce dalle aspettative tradite; ancora un volta la Lonely Planet si è dimostrata un gigantesco buco nell’acqua.
Raggiungiamo Tangeri in autobus da Asilah ed appena messo piede nella caotica stazione dei Bus, un ragazzo del posto si offre di farci i biglietti e farci partire subito con un bus in partenza, la mancia che ci chiede di 10dh vale sicuramente il servizio offerto visto il caos nel quale ci ritroviamo. Partiamo per Tetouan, 15dh di autobus + 10dh per i bagagli il costo del biglietto, circa 2,30 ore la durata del tragitto; tempo che impieghiamo immaginando la “bianca medina incastonata nelle verdi montagne del Rif” (cit. Lonely) di questa piccola cittadina ancora lontana del turismo di massa. La lontananza dal turismo di massa è l’unica cosa che effettivamente troviamo, per il resto, Tetouan è una città di medie dimensioni, con una periferia orrenda e una medina insignificante. La nuova stazione dei bus, dove adesso si ferma tutto il traffico su strada, si trova nella parte bassa delal cittadina ed ospita anche la biglietteria della CTM. Non siamo neanche scesi dall’autobus che giа avevamo deciso di accorciare la nostra permanenza in città così andiamo diretti alla biglietteria e compriamo 2 biglietti per il giorno successivo in direzione Chefchaouen (40dh + 5dh di bagaglio, partenza alle 11). I biglietti CTM si comprano alla stazione centrale mentre i bus partono poi dalla stazione CTM in centro cittа.
Prendiamo un taxi per il centro (10/15dh) e, non avendo trovato nessuna buona informazione su internet prima di partire, ci fidiamo del nostro istinto e della nostra Lonely (ancora…perchè?) e ci facciamo lasciare alla Pensione Iberia, in Place Moulay el-Mehdi, proprio accanto all’unica chiesa cristiana che in Marocco possa suonare le campane per la Messa della domenica. Il palazzo è decisamente bello e ristrutturato recentemente, la pensione si trova al 4 piano. Bussiamo e per i primi 10 minuti ci chiediamo dove cavolo siamo finiti. La signora che ci apre la porta ci fa cenno, con la testa, di accomodarci su una sedia e se ne torna in cucina a preparare il pranzo, in una delle camere intravediamo uno dei figli a giocare con una play station, una signora sta pulendo il pavimento….non riusciamo a capire se siamo entrati in una pensione o in casa di qualcuno!! Dopo un po’ arriva dal niente un altro ragazzo che, sempre a gesti, ci accompagna in una camera e ci fa cenno di entrare…visto che dobbiamo stare soltanto una notte, facciamo poche domande, scopriremo poi che il costo della camera è di 100dh, il bagno è condiviso ed in pessime condizioni, la wi-fi funziona fino a che il figlio è sveglio e riprende a funzionare la mattina quando si sveglia; la camera in compenso è abbastanza pulita e ampia anche se una finestra è rotta e farà entrare vento e rumore per tutta la notte! Il tempo di lasciare i bagagli e siamo in strada. Tutta la vita ed il mercato si svolgono intorno alla moschea; moschea che, come tutte le altre, è chiusa ai non musulmani; il mercato invece non vende veramente niente di interessante fatta eccezione per i creme caramel e i formaggi freschi davvero buonissimi. Vaghiamo per la città e lentamente, dopo aver superato il primo impatto, iniziamo ad apprezzare alcune piccole cose, diverse da quelle che ci aspettavamo, ma piacevoli: i tanti piccoli forni con le cataste di legna all’ingresso, le piccole piazzette dove sedersi a riposare immersi nel verde, la curiositа e gentilezza delle persone per gli unici stranieri in città, il Parco dell’Amore dove coppie di giovani ragazzi passeggiano mano nella mano (cosa mai vista in nessuna città finora).
Per quanto riìguarda il cibo, l’offerta di dolci è infinita mentre per quanto riguarda il resto, il mio consiglio per uno spuntino è quello di usare i tanti forni; tra quelli che abbiamo provato, il migliore e’ sicuramente quello in Place al-Adala (ottime le pizze e i panini con fegato di pollo ed olive), per la cena invece consiglio di provare uno dei tanti fast food presenti in città, noi abbiamo provato il Taouss in Rue al-Ouahda (cena completa per 40dh, ottimo servizio)
Tetouan, alla fine della nostra permanenza, si dimostrerà la città più europea di tutta la vacanza.
La mattina seguente partiamo alla volta di Chefchaouen felici per esser riusciti a trovare aspetti positivi anche in questa esperienza ma altrettanto delusi di non aver trovato quello che per giorni avevamo immaginato; tornassimo indietro probabilmente non ci fermeremmo qua e probabilmente suggeriremo anche agli amici di non farlo, a meno che non abbiano davvero molto, molto, molto tempo a disposizione per visitare il Marocco!