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TFF 2014: LA CHAMBRE BLEUE di Matthieu Amalric, STORM CHILDREN, BOOK 1 di Lav Diaz e THE THEORY OF EVERYTHING di James Marsh

Creato il 26 novembre 2014 da Ifilms
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Scritto da Redazione
Categoria principale: Festival
Categoria: Torino Film Festival 2014
Pubblicato: 26 Novembre 2014
James Marsh   Lav Diaz   Mathieu Amalric   Torino Film Festival  

chambre-bleue-posterLa Chambre Bleue di Mathieu Amalric (2014)

Scritto da Erica Francesca Bruni

"Dis-moi Julien, si je devenais libre, tu te rendrais libre aussi ?
- Tu dis ?..."

Dopo essere stato presentato in Un Certain Regard al Festival di Cannes, arriva anche al TFF la quarta prova da regista di Mathieu Amalric, che porta sul grande schermo il romanzo celebre di Georges Simenon, La Chambre Bleue.

Il film racconta la torbida passione di due amanti, Julien Gahyde (Amalric) e Esther Despierre (Stéphanie Cléau, compagna dell’attore-regista). I due sono entrambi sposati, ma, dominati da un’incontrollabile attrazione reciproca, si abbandonano a una travolgente e passionale storia d’amore. Per otto volte la chambre bleue di un hotel diventa testimone e luogo d’incontro di questa relazione clandestina, fino a quando Julien, spaventato dall’idea di perdere la propria famiglia, preferisce chiudere la relazione. Ma il meccanismo che porta alla tragedia è ormai innescato.

Dopo Tournée, Amalric questa volta si confronta con una storia di amour fou condensata in 76 minuti, e incorniciata nella geometrica perfezione di un formato 4:3 che si presta perfettamente a questo sublime e raffinato noir. Nella prima parte ci viene mostrato l’idillio amoroso attraverso parole e dettagli intimi dei corpi dei protagonisti avvinghiati nell’atto sessuale, mentre la seconda parte si fa sempre più gelida e asfissiante, a causa dei risvolti inquietanti e allo stato di deriva e confusione raggiunto da Julien. La narrazione scivola di continuo dal presente al passato, anticipa certi fatti, ne ricostruisce altri, diventando qualcosa di più di un semplice flash-back, che spinge a procedere e accresce la suspense.

Con La Chambre Bleue, Amalric ha dimostrato di saper gestire sapientemente la sua materia filmica in un perfetto meccanismo a incastro, confermandosi come un autore capace, e da sempre attento a individuare storie di personaggi alla deriva che si lasciano governare dal flusso inesorabile della vita, senza comprenderne per forza la ragione.

Voto: 3/4

storm-children-posterStorm Children, Book 1 di Lav Diaz (2014)

Scritto da Simone Soranna

Dopo aver vinto il premio più ambito all’ultimo festival di Locarno, Lav Diaz torna a far parlare di sè con un documentario che mette in luce una delle piaghe più atroci della sua terra natale, le conseguenze degli uragani. Il cineasta filippino porta lo spettatore davanti ai tragici scenari a cui sono costretti gli abitanti del luogo dopo le alluvioni che hanno portato via le loro case. Per due ore e venti minuti, il film insiste in un bianco e nero disarmante con inquadrature dilatate e a macchina fissa, proprio come se fossero delle vere e proprie finestre da cui osservare il mondo.

Senza ricercare nessuna retorica, nessuna scorciatoia e nessuna furbizia stilistica, Diaz sceglie di ergere a protagonisti un gruppo di bambini che quasi quotidianamente deve fare i conti con le alluvioni e che inevitabilmente non può fare a meno di vivere la propria infanzia (come dimostra la bellissima sequenza finale). A tratti un po’ troppo lungo e ripetitivo ma dotato di una forza visiva notevole e minuziosa, Storm Children è uno spaccato di vita nuda e cruda al cento per cento che difficilmente abbandonerà il cuore e la mente degli spettatori.

Voto: 3/4

Theory-of-Everything-posterThe Theory of Everything di James Marsh (2014)

Scritto da Simone Soranna

Prendendo le mosse dalla biografia Travelling to Infinity: My Life With Stephen scritta da Jane Hawking, moglie dell’illustre astrofisico Stephen Hawking, il film racconta la vita di quest’ultimo, dai tempi del liceo sino alle sue più grandi scoperte che lo hanno reso uno degli scienziati più titolati al mondo. Lo fa con uno stile e una scrittura che danno al lavoro un’atmosfera da pellicola sentimentale targata teenager, carica di frasi ad effetto, sequenze melense, musica invadente e un’abbondante dose di retorica.

Peccato, perché il tema era sicuramente interessante e gli attori si impegnano notevolmente (in primis Eddie Redmayne in un vero e proprio tour de force). Eppure il film è proprio sbagliato nel porsi: una biografia su uno dei migliori astrofisici di sempre che non parla (quasi) minimamente di scienza. E’ vero che il messaggio che il regista vuole veicolare è la potenza e la bellezza dell’amore (vi ricorda per caso un film di fantascienza uscito da poco in sala?), però la pellicola si sbilancia troppo e solo su questo lato abbandonando il contraltare. Il film uscirà sui nostri schermi a gennaio, ma se volete un consiglio, recuperate il libro o uno dei tanti meravigliosi testi di Hawking, non ve ne pentirete.

Voto: 1,5/4


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