Ieri al TG1 di mezzodì hanno passato un servizio sul terremoto di Van, evidenziando – ovviamente – i miracolosi salvataggi della bimba neonata e del ragazzino di 10 anni. E da lì il servizio s’è concentrato sulla tragedia dei familiari che con tutti i mezzi cercano di trovare i loro cari sotto le macerie. Al che parte il video di un’intervista ad un signore sulla cinquantina che inizia a spiegare che le tende in cui i terremotati si rifugiano sono fredde, e dopo qualche secondo la voce del cronista dice una cosa tipo “questo signore spiega che ha tirato fuori i sui familiari con le proprie mani…”
Prima considerazione: orgoglio per aver scoperto quei furbacchiotti del TG1 con la mia conoscenza del turco.
Seconda considerazione: perché quelli del TG1 hanno preferito non parlare di quelle che secondo me in una tragedia del genere dovrebbe prendere posto tra le vere notizie, cioè l’assistenza che lo stato riesce a dare ai terremotati, e non le solite storielle strappalacrime?
La redazione del TG potrebbe tranquillamente salvarsi rispondendo “abbiamo sbagliato video durante la preparazione del servizio”. Piuttosto penserei che sia coerente con la generale superficialità (ideologica) dell’informazione: si a confronti male/bene, Islam/Cristianesimo, Oriente/Occidente; ma no a confronti costruttivi tra stesse situazioni vissute da due stati diversi (in questo caso penso sia facile che ci venga in mente un confronto Turchia/Italia).
Fosse un episodio isolato, probabilmente non varrebbe la pena di parlarne. Tuttavia va ad insinuarsi in quel filone del giornalismo che mira al sensazionalismo a tutti i costi, e non alla vera conoscenza (che in questo caso potrebbe potenzialmente richiamare alla memoria lo scandalo italiano per la vicenda de L’Aquila…).