Il telegiornale di Rete4, orfano di Emilio Fede, dovuto al suo licenziamento in tronco, appare completamente rinnovato. Il nuovo direttore Giovanni Toti ha disegnato un Tg4 nuovo di zecca. La conduzione è affidata a volti femminili, la scenografia è accattivante, il ritmo sostenuto, toni incalzanti, servizi snelli, sigla, grafica, musiche nuove, per conquistare un nuovo spazio, nel panorama informativo mediatico.
Il cambiamento è evidente anche nell’abolizione del rotocalco di gossip Sipario e delle “meteorine”, e forse è anche per questo motivo che l’attuale restyling è stato premiato con indici di ascolto più alti, rispetto alla conduzione di Fede, eppure, voci di corridoio, che circolano da tempo, allarmano la redazione. Si parla di chiusura e di rischio posto di lavoro. Anche per il Tg5 dell’ammiraglia di Canale 5 si parla di ridimensionamento della redazione. All’orizzonte si prospetta un futuro nero per per le testate giornalistiche Mediaset. Nell’attesa, lo spettacolo va in scena... si parla di temi scottanti che riguardano il dopo Grecia, la riforma del lavoro e la crescita italiana. Ma anche del caldo afoso, che ha investito il nostro paese.
Dopo lo scampato pericolo, legato alla Grecia che resta in Europa, l’Euro non salta e tutti abbiamo tirato, comunque, un sospiro di sollievo. I problemi però non sono finiti. Anzi. Anche se le cose sono andate per il verso giusto, la Borsa non ha festeggiato, Spagna e Italia continuano ad essere nel mirino. C’è un problema di meno ma, non si è portato via tutti gli altri. La preoccupazione e la tensione rimangono nell’aria. Che cosa dobbiamo aspettarci, adesso, dall’Europa? Che cosa i cittadini europei devono chiedere ai loro governanti? Perché l’Euro non sia più la moneta straniera che ci viene imposta, quali misure vanno prese? E non basta, la spina nel fianco per il governo Monti è la riforma del lavoro e la crescita, come farle bene?
Per ora si va avanti, arrancando. Archiviata la faccenda greca l’effetto sui mercati non c’è stato, nessun rialzo, le Banche europee continuano ad andare male. La ricerca di soluzioni tiene sotto pressione destra e sinistra, mentre scade il pagamento dell’Imu, la crescita rimane un rebus e il clima politico infiamma gli animi, come il caldo record, causato dell’anticiclone africano Scipione. Il caldo durerà almeno dieci giorni, al Nord si avranno temperature massime di 32 gradi, che elimineranno la pioggia. Dal Centro al Sud si raggiungeranno le temperature massime tra i 35 e i 40 gradi. L’afa è fortissima, e mentre si cerca freneticamente l’ombra e l’aria condizionata il peggio deve ancora venire, altre tre ondate di calore interesseranno il nostro Paese. Quali le soluzioni? Gli italiani rispondono ironicamente : ” andare al mare – cercare l’ombra – bere acqua – mangiare gelati – non vestirsi”!
Nell’ondata di calore africano le fontane diventano oasi in mezzo all’asfalto, dove annegare il disagio del caldo e lo stress di un’improvvisa estate metropolitana, con la certezza, che dopo l’estate arriverà l’inverno, ma, arriverà anche un futuro migliore?