L'analisi dei dati Auditel, con elaborazione dello studio Frasi, dà la misura di un feeling in difficoltà. Solo il Tg2 può permettersi di sorridere con uno share - considerando il periodo 1 ottobre-26 gennaio - cresciuto dal 7,57 al 7,87 per cento. Anche l'audience media è cresciuta di 2.544 unità: da 2,061 a 2,064 milioni. Piccoli numeri, ma che si confrontano con una sfilza di segni meno da cui non si sottrae neanche l'ammiraglia Tg1: l'audience media è andata giù da 5,61 a 5,52 milioni, anche se con share che sale dal 22,32% al 22,48 per cento. In seconda posizione per ascolti c'è il Tg5 con 4,8 milioni di spettatori di media e il 19,45% di share.
Per tutti però questo inizio di anno non ha invertito la tendenza, con una somma dell'audience media di tutti i telegiornali della sera del periodo 2013-14 che, stando alle alle elaborazioni dello studio Frasi, risulta del 5,57% inferiore rispetto allo stesso valore calcolato per il 2012-13. Ci si interroga così sulle risposte che questi format sono in grado di dare alla crescita impetuosa del web ma anche al moltiplicarsi dell'offerta legata al digitale terrestre. Una prima risposta, almeno a vedere l'esperienza di Tg5 e Tg2 sta nella qualità e nell'approfondimento. Punti sui quali la rete può essere ancora combattuta con successo.
Andrea Biondiper "Il Sole 24 Ore"