T.g.i.f.

Creato il 09 settembre 2011 da Silviapurple

Katy Perry ha ragione: THANK GOD IS FRIDAY!!! Non pensavo che lo avrei mai detto, ma questa settimana non posso fare altrimenti. Mi ci vuole una vacanza, sì, sì è certo….un viaggio alle Bahamas o anche solo due notti di sonno ininterrotto senza bambini urlanti e cani ululanti.

Ovviamente, visto che sono poco stressata, la scuola ha deciso di cancellarmi il corso serale due giorni prima dell’inizio, il che mi ha causato non pochi problemi e attacchi di nervi. Soprattutto quando chiedi aiuto ai tuoi host parents che sembrano essere più imbranati di te. “Ho visto la tua mail. Il corso sembra interessante. Fallo, fallo.” Grazie host mum, lo so pure io che il corso è interessante! Mi serve sapere come ci si immatricola e dove si terrà il corso! Useless. Terru tuttofare si è dovuta rimboccare le maniche per l’ennesima volta e risolvere ogni cosa da SOLA.

Lo stesso vale per i mille problemi avuti con l’assicurazione medica (750 euro pagati pre-partenza). Dopo vari tentativi finalmente riesco a trovare un medico disposto a visitarmi: 40 minuti lontano da casa mia. Per fortuna non sono in fin di vita! Prendo il primo appuntamento, ma l’uragano, ovviamente, si è messo di mezzo e ho dovuto rimandare.  Martedì mattina: pioggia da diluvio universale e strade mezze chiuse per allagamenti. Bene, sempre fortunata io eh?! Arrivo dal medico con 10 minuti di ritardo (che poi per me sono standard) e vengo visitata dal tirocinante che si limita ad annuire a ogni commento del Dottor Carniciu. “Hai una opinione personale o fai semplicemente il lecchino?” Va beh, fatto sta che dopo venti minuti di visita, il medico decide di prelevarmi il sangue e mandarmi a fare una ecografia all’addome. OK, nessun problema, tanto ho pagato l’assicurazione FULL COVERAGE! Eh no, qui ci sbagliamo noi stolti europei parassiti della sanità pubblica: pagare la copertura completa non significa che l’assicurazione copra veramente ogni tua spesa medica. Innanzitutto, prima di uscire dallo studio medico ho scoperto che mi verrà recapitato un BILL per la CO-PAY….esatto, io mi sono fatta la stessa domanda guidando verso casa: che cosa è una co-pay? A quanto pare anche avendo una assicurazione emdica si è tenuti a pagare una piccola cifra a ogni visita medica. “Non è così cara, non ti preoccupare. Intorno ai 50/100 dollari” disse la mia host mum…..WHAT?? Are you kidding me? Dopo aver sborsato tutti quei soldi, devo pagare ancora? In secondo luogo non è sicuro che paghino per ventuali esami aggiuntivi come nel mio caso.

°*çSDOFHOBW(“($&=$?!$! IMPRECAZIONI IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO

Dopo una mail di minacce all’assicurazione medica, ho ricevuto una risposta vaga della mia personal assistant: se viene in America per fare esami di routine noi non paghiamo. Dopo altre 20 mail e duemila domande sono riuscita a farle capire che non aspetto certo di venire negli Stati Uniti per farmi curare gratis da loro….che poi gratis è tutto un dire visti i soldi usciti dal mio conto corrente. Naturalmente, nessuno ha saputo spiegarmi perchè sono tenuta a pagare un piccola percentuale per ogni visita. Sembra che questa sia uno domanda imbarazzante a cui nessuno vuole rispondere. Certo, perchè in America la salute delle persone è un BUSINESS. Fanno soldi speculando sulle malattie altrui. GRAN BEL PAESE, COMPLIMENTI. Ovviamente, aspetterò di tornare a casa per farmi curare dalla mala sanità Italiana. Almeno usufruirò dei servizi per cui paghiamo carissime tasse ogni mese.

Purtroppo, più il tempo passa, più mi rendo conto che il dollaro è l’unico Dio  degli Americani. Già sapete che non sanno godersi la vita e che lavorano 365 giorni l’anno 7 giorni su 7. Sapete anche che l’importante per i newyorkesi is BEING PART OF THE COMMUNITY, se non ne fai parte sei NERD. Poi, sostanzialmente poco interessa se il tuo vicino ti odia, ma ti sorride ipocritamente e ti porta dolcetti solo per sentirsi parte del gruppo….in che razza di mondo vivete? Io preferisco un vicino che dice di odiarmi a un falso amico che sorride davanti e poi mi pugnala alle spalle! Non so cosa pensiate voi, ma io credo che qui a volte rasentino la follia pura. PURITAN EDUCATION: questa è la spiegazione che mi sono data. Non è colpa loro, è colpa dell l’educazione vittoriana che ricevono. Ahimé, non sono l’unica a pensarla in questo modo. Tutto le amiche aupair europee condividono la mia opinione e vivono simili situazioni con le loro host families. Saremo noi le sbagliate o loro gli stravanganti?

Ho avuto la conferma a queste mie idee un paio di giorni fa, quando la mia host mum ha tentato di spronare la figlia a correggere i suoi compiti dicendole: ” Gio, sei una bambina fortunata tu. Hai due genitori interessati al tuo futuro e ala tua educazione. Vuoi per caso finire a lavorare in un negozio il resto della tua vita facendo POCHI SOLDI e rimanendo POVERA e infelice?” Sì, sì avete proprio capito bene. Cioè la sua morale è: studiare per diventare ricca e non lavorare in un negozio. Ok, passi che tutti vogliamo vivere una vita agiata e non vivere di stenti, ma vi pare il giusto modo di educare un figlio? Per non parlare poi del fatto che sia assolutamente vietato guardare la tv, ascoltare musica dai testi espliciti, parlare di sesso, droga, armi, violenza, ma si possa poi sorvolare su alcuni comportamenti della ragazzine che sono  assolutamente fuori da ogni mia possibile comprensione come crisi isteriche, urla spropositate, totale maleducazione e mancanza di rispetto nei confronti degli adulti (come la sottoscritta), furtarelli nei negozi….”Sono sicura che non lo ha fatto apposta!”, “Magari andremo dallo psicologo”. Sì come no, andiamo dall’esorcista no?! La ragazzina ha bisogno di due schiaffi e vere punizioni che funzionano meglio di qualsiasi conversazione o dottore. (Spero di non turbare nessuno di voi con queste mie affermazioni. Parlo di due scappellotti  che non voglio neanche lontanamente paragonare alla violenza domestica a cui molti bambini sono costretti.)

Forse è meglio ricominciare: ” Gio dovresti studiare perchè al mondo ci sono moltissime cose da scoprire e perchè l’istruzione è il miglior modo per essere liberi e felici.” Questo è quello che direi io, povera stupida europea destinata a un futuro da commessa povera…..Ricordiamo che avranno anche molti soldi, ma non sembrano sempre così felici. Sicuro non come coppia. Ovviamente, non sta a me impartire lezioni ai figli degli altri o esprimere giudizi sulla loro vita personale, quindi mi sono dileguata in silenzio lasciandole le sue sciocche convinzioni yankee.

A questo punto, mi auguro che il weekend vada relativamente meglio della settimana appena terminata. Mi attende un test di selezione al college domani ( e vari giri di shopping in solitaria) e la prima giornata di lezione del mio “Niagara Falls: flow of history” on Sunday 9/11. Proprio così, Sunday 9/11. Premetto che non ho alcuna intenzione di andare a Ground Zero. Due i motivi: il primo pratico, cioè mancanza di tempo; il secondo personale, cioè il totale disappunto dinanzi a turisti eccitati che scattano foto all’immenso cratere (ormai quasi interamente ricostruito). Pur sempre di una immensa tomba si tratta. Non servono foto da mostrare agli amici per ricordarsi di ciò che è accaduto Martedì 9/11/2001.



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