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TGS Eurogroup per la Siria: Don Munir presenta l’Ispettoria Salesiana del Medio Oriente

Creato il 10 marzo 2014 da Tgs Eurogroup @tgseurogroup

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L’Ispettore Salesiano Don Munir El Ra’i, ospite speciale ieri Domenica 9 Marzo 2014 alla Festa dei Giovani organizzata dal Movimento Giovanile Salesiano Triveneto a Jesolo, è voluto venire a trovarci allo stand TGS Eurogroup, allestito per l’occasione, per ringraziare personalmente tutto lo staff per quanto l’associazione, attraverso le sue attività, si è impegnata a fare per la missione Salesiana di Aleppo in Siria. E’ stato un abbraccio fraterno e un incontro davvero speciale.

Nel corso del “Face to Face” della Festa dei Giovani, intervistato dal nostro don Igino Biffi, don Munir ci ha raccontato della difficile situazione in Siria, una nazione da 3 anni tormentata dalla guerra civile, e delle sofferenze a cui la popolazione siriana è quotidianamente sottoposta.

Ma la Siria è solo una delle molte nazioni comprese nell’Ispettoria Salesiana del Medio Oriente, che include anche Israele, Terra Santa, Egitto, Libano, Iran e Turchia. Così Don Munir ha presentato la sua Ispettoria al Capitolo Generale dei Salesiani, nelle parole poi raccolte da ANS che qui riportiamo.

“È una delle Ispettorie più complesse della Congregazione per diversità culturali e linguistiche, per storia e tradizioni, per la varietà delle confessioni cristiane e delle Chiese orientali, per i conflitti tra i diversi paesi, per l’irrisolta questione palestinese, per la presenza maggioritaria dell’Islam” racconta l’Ispettore.

È la Ispettoria che comprende tanti luoghi sacri per le tre grandi religioni monoteiste e che conta su poco meno di 100 Salesiani, distribuiti in 13 comunità e in 7 Nazioni: Palestina, Israele, Siria, Libano, Egitto, Turchia e Iran.

Oratori, scuole, parrocchie, centri di formazione professionale, l’Istituto teologico di Ratisbonne, centri locali di Salesiani Cooperatori, come in tante Ispettorie. E anche i luoghi santi di Beitgemal, per il riferimento a Santo Stefano e al venerabile Simone Srugi, l’azienda vitivinicola di Beitgemal e Cremisan, il Centro Artistico, il Museo Internazionale della Natività e la panetteria a Betlemme.

La Ispettoria del Medio Oriente fa riferimento alla regione che  tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011  è stata colpita da un’ondata di proteste, violenze e sommosse che hanno  scosso le società arabe in tutte le dimensioni (sociali, politiche, economiche, culturali, religiose, educative…).

In questo contesto vivono le comunità cristiane, e in esse, le comunità dei Salesiani, che insieme danno testimonianza di comunione e di fraternità,  al di là delle differenze di cultura, età, formazione.

Nelle comunità educative salesiane è rilevante l’accoglienza per giovani e adulti appartenenti alle diverse confessioni cristiane e ai diversi riti, ed è in crescita l’attenzione ai profughi e ai rifugiati.

Da evidenziare anche l’impegno per costruire il dialogo, particolarmente con l’Islam, attraverso il servizio educativo con giovani cristiani e musulmani insieme,   dove è possibile.

I Salesiani e le comunità cristiane, autentica minoranza, affrontano con coraggio e sacrificio molte sfide, a cominciare dall’unità; risuona l’appello dei Patriarchi cattolici: “In Oriente, o saremo cristiani uniti, o non saremo”. Crescente è il problema dell’emigrazione dei cristiani: le statistiche dicono che alcune Chiese (armena, assira, melkita, maronita, siro-ortodossa) sono più numerose nella diaspora (dal 50 al 70%) che nell’area d’origine. I cristiani mediorientali all’estero sarebbero 12 milioni (contro i 15-16 della regione).

Simultaneamente, è in crescita anche l’immigrazione: sono lavoratori espatriati e provengono specialmente dal subcontinente indiano, dalle Filippine e dall’Etiopia. Molti di loro (circa due milioni) sono cristiani.

Nonostante le difficoltà, in Egitto si intravedono segnali positivi di stabilizzazione e le 3 comunità hanno sempre continuato tutte le loro attività scolastiche e oratoriane.

Per la Siria non ci sono elementi di novità, oltre quanto è già conosciuto riguardo i disordini e le violenze. La situazione è molto problematica. Si fa quello che si può, senza assiduità e nell’incertezza quotidiana.

Più che raccontare episodi di una guerra che semina dolore, è bene ringraziare: “È doveroso ringraziare quanti hanno collaborato con la loro generosità a lenire la sofferenza di tanti siriani colpiti dalla sventura di questa guerra: benefattori, parenti, amici, organizzazioni caritative, salesiani… Ciò ha reso possibile offrire l’aiuto indispensabile a chi era ed è ancora nel bisogno” conclude il Superiore Salesiano.


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